Procida sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2022. Lo ha annunciato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini in un evento in streaming trasmesso il 18 gennaio 2021. La città, sull’omonima isola nel mare di Napoli, è stata scelta tra le dieci finaliste dalla giuria presieduta dal Stefano Baia Curioni, professore della Bocconi e direttore della Fondazione Palazzo Te di Mantova.
Il premio
Il titolo di Capitale italiana della Cultura viene assegnato dal 2015. Più che per la bellezza o la storia, è un riconoscimento per le “capacità di progetto” della città vincitrice. L’obiettivo è infatti stimolare il turismo con eventi e manifestazioni che si tengono nell’arco di tutto l’anno, grazie a un finanziamento pari a 1 milione di euro.
In questo periodo il tema della cultura è particolarmente sentito. Durante una pandemia che ha fermato temporaneamente il turismo, secondo Franceschini, la nomina di Procida è «un segnale importante per il futuro».
Le vincitrici precedenti
L’isola segue, come Capitale italiana della Cultura, città più grandi: Lecce, Siena, Cagliari, Perugia e Ravenna nel 2015, Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Matera nel 2019, eletta anche capitale europea.
Parma, scelta per il 2020, manterrà il titolo anche per quest’anno. Il Covid-19 ha infatti costretto la città a rimandare molti eventi. Per la nomina del 2023 invece non interverrà alcuna giuria. Il Parlamento italiano ha assegnato il titolo a Bergamo e Brescia, le città lombarde che hanno subito più duramente il coronavirus.
La soddisfazione della vittoria
Quest’anno al posto della solita busta sigillata, la notizia è arrivata con un messaggio Whatsapp. La gioia del sindaco della città metropolitana di Napoli, Luigi De Magistris, e del Presidente di Regione, Vincenzo De Luca, non è stata scalfita. «È un luogo assolutamente affascinante che sottolinea le molte bellezze della nostra terra» ha dichiarato il politico, a guida della Campania, «Ha vinto un progetto bellissimo, di valorizzazione dell’isola e della Campania, a cui Regione e Comune hanno creduto».