Dopo mesi di attesa milioni di tifosi sono tornati davanti al televisore. La Serie A è ripartita, ma senza grandi novità. La frenata dell’Inter in casa e la sconfitta della Lazio consentono alla Juventus di allungare o – per citare il giocatore bianconero Miralem Pjanic – di mantenere il distanziamento sociale anche in classifica. Nonostante la squadra di Maurizio Sarri fosse sembrata appannata durante il match di Coppa Italia contro il Milan e nella finale che ha consegnato la coppa al Napoli, dopo la 27esima giornata può prendere un po’ di respiro dalle inseguitrici.
Bologna-Juventus
La Juventus archivia la delusione e le brutte prestazioni in Coppa Italia trovando il successo contro il Bologna, nella prima giornata di campionato post-pandemia. Gli uomini di Sarri espugnano il Dall’Ara grazie ai due fuoriclasse, Cristiano Ronaldo e Dybala, malgrado la condizione ottimale sia ancora lontana. Alla poca brillantezza nella prestazione va comunque contrapposta un’ottima tenuta difensiva – terza volta su altrettante partite che la Juve chiude con la porta inviolata –, che ha permesso ai bianconeri di mantenere sotto controllo la gara.
Con questa sconfitta la squadra di Sinisa Mihajlovic, apparso in buona forma al ritorno in panchina, frena la propria rincorsa all’Europa, ora distante cinque lunghezze, ma allo stesso tempo si ritrova nella scomoda terra di mezzo. Se è vero che il settimo posto non è lontano, altrettanto vero è che il Bologna debba comunque dare un’occhiata alle retrovie, con la zona retrocessione a nove punti. Difficile però che l’allenatore serbo permetta ai suoi di distrarsi e scivolare nella selvaggia lotta per la salvezza.
Atalanta-Lazio
Ci eravamo lasciati con la convinzione che Atalanta e Lazio fossero le due squadre più divertenti di questa Serie A 2019-2020. E lo stop di tre mesi non ha cambiato nulla. La partita tra la Dea e i biancocelesti è stata infatti spettacolare, una delle più belle della stagione, con i bergamaschi che sono riusciti a ribaltare il doppio svantaggio iniziale, trionfando per 3-2. Gli uomini di Inzaghi hanno molto da recriminare: lo 0-2 era maturato dopo una mezz’ora di dominio del campo e il passivo sarebbe potuto essere ancora più largo se i due colpi di Immobile non fossero rimasti in canna.
Se c’è un dato che abbiamo appreso negli ultimi anni è che non si deve mai risparmiare l’Atalanta. Se le viene lasciato anche solo uno spiraglio di speranza, la squadra di Gasperini, che questa giornata ha seguito la partita in tribuna a causa di una squalifica, è la migliore ad aprirlo e a creare varchi per le rimonte.
Questa sconfitta, la terza in campionato per la Lazio, interrompe una striscia di risultati positivi durata per 21 partite. La Juventus ora è distante quattro punti, ma con la forma mostrata dai biancocelesti e con undici turni da disputare i giochi sono ancora aperti.
Quattro sono anche le lunghezze che dividono l’Atalanta dal terzo posto occupato dall’Inter, fermato da un pareggio casalingo contro il Sassuolo.
Inter-Sassuolo
Le speranze nerazzurre di una rincorsa serrata alla Juventus si infrangono sul muro neroverde. Inter-Sassuolo termina 3-3 in un match dove è successo di tutto. Pronti, via. Dopo appena 4 minuti il Sassuolo sorprende i padroni di casa grazie alla rete di Caputo. Un primo tempo dettato dalla squadra di De Zerbi, punita dall’ingenuità di Boga: Skriniar sorprende alle spalle l’ivoriano che lo tocca da dietro. L’arbitro assegna il calcio di rigore che Lukaku trasforma con freddezza. Poi, allo scadere della prima frazione di gioco, arriva la doccia fredda per il Sassuolo: Sanchez premia l’inserimento in area di Biraghi, che batte Consigli e porta in vantaggio l’Inter.
Il secondo tempo si svolge in maniera piuttosto equilibrata. Gagliardini si divora uno dei gol più clamorosi dell’intera stagione: a due passi dalla porta vuota, con Consigli a terra dopo una respinta, centra in pieno la traversa. Gli ultimi dieci minuti di gioco sembrano surreali: prima Berardi pareggia su rigore causato dal fallo di Young su Muldur, poi Borja Valero trova il 3-2. L’Inter sente i tre punti in tasca e si vede già proiettata nella rincorsa alla Juventus, ma all’89’ Magnani condanna i nerazzurri al pareggio. Non solo. Nel recupero Skriniar si fa ammonire per la seconda volta: cartellino rosso per il difensore nerazzurro che salterà le prossime tre gare. Brutte notizie, dunque, per Conte, già alle prese con un turnover tutt’altro che semplice.
Roma-Sampdoria
Dopo 115 giorni di stop la Roma riprende esattamente da dove aveva lasciato. Dal 4-3 contro il Cagliari al 2-1 con la Sampdoria. Con la vittoria targata Edin Dzeko, i giallorossi avanzano di tre punti in classifica rimanendo in corsa per la Champions, nonostante il distacco notevole dell’Atalanta (a +6 dalla squadra di Fonseca). La Sampdoria si presenta in una versione più brillante di quella vista contro l’Inter, ma la rete di Gabbiadini non basta.
Uno splendido Dzeko fa suo il match: prima con un bel sinistro al volo in girata, poi con un pregevole tocco volante d’interno destro dopo aver tolto tempo e spazio a Yoshida. Il bosniaco raggiunge così Pedro Manfredini a quota 104 nella classifica all-time giallorossa. Nonostante la difficile posizione in classifica, Ranieri può guardare avanti con fiducia: con questo spirito la salvezza non è irraggiungibile.
Verona-Napoli
Archiviati i festeggiamenti per la vittoria della Coppa Italia, il Napoli si rituffa nel campionato con l’obiettivo di strappare un biglietto per la Champions League. Difficile, ma non impossibile. Il successo fuori casa con il Verona per 2-0 lo avvicina al traguardo. I partenopei ripartono con la giusta convinzione, mostrando un gioco a tratti brillante, nonostante il caldo.
Le reti di Milik e Lozano scaldano gli animi azzurri, ma gli Scaligeri si confermano una delle squadre atleticamente più preparate dopo il lungo stop forzato. Per Juric rimane l’amarezza di un mancato sorpasso, ma la consapevolezza di avere tra le mani una squadra di valore, in grado di lottare fino alla fine per un posto tra le grandi.
Lecce-Milan
Al Milan non è servita la presenza di Zlatan Ibrahimovic per segnare e vincere. La squadra di Stefano Pioli torna in campo mostrando i denti affilati e rilanciando le ambizioni europee dei rossoneri. 1-4 il risultato finale di un match dove segnano praticamente tutti: Castillejo, la cui ultima rete in campionato risaliva a un anno e due mesi fa, Bonaventura, in attesa da dicembre, Rebic al suo ottavo gol tra campionato e coppa e infine Leao, il gioiellino tante volte parcheggiato in panchina.
Il Milan cala il poker per la prima volta in questo campionato, mette la freccia e sorpassa in classifica il Verona, assestandosi al settimo posto. Guai invece per Liverani e il Lecce che dopo aver incassato sette gol dall’Atalanta prima della sosta, torna in campo solo per prenderne altri quattro.
Genoa-Parma
Il Genoa cade rovinosamente in casa contro il Parma di uno scatenato Cornelius, un toro che vede rosso ogni volta che affronta il Grifone. Dei suoi 11 goal in campionato, sei sono arrivati contro la stessa squadra: sono infatti due le triplette realizzate quest’anno in campionato dal danese contro il Genoa. Il goal di Iago Falque illude i suoi compagni per un’insperata rimonta, stroncata nel finale dalla rete del solito Kulusevski.
Per il Parma – autore di un eccellente campionato quest’anno, dopo la salvezza tranquilla raggiunta l’anno scorso – questo successo significa settimo posto, alla pari del Milan, dunque sogno Europa alla portata di mano. Il Genoa invece, fermo al diciassettesimo posto, non ha ripreso la sua stagione come l’aveva conclusa: l’arrivo di Nicola sulla panchina rossoblu aveva portato freschezza e punti alla squadra, che ora deve ripartire dopo questa pesante sconfitta.
Spal-Cagliari
La prima vittoria di Walter Zenga sulla panchina del Cagliari arriva all’ultimo respiro contro la Spal. A regalare all’ex portierone dell’Inter la gioia infinita è Giovanni Simeone, autore già di un goal nel recupero della 25esima giornata perso sul campo dell’Hellas Verona. Grazie a questo successo, i rossoblu scacciano momentaneamente i fantasmi della zona retrocessione e si portano al decimo posto. Dopo una partenza sprint a inizio stagione, che l’ha portato in zona Europa, il Cagliari ha dovuto rivedere le proprie aspettative in seguito a un filotto di risultati negativi, che hanno convinto la dirigenza a un cambio in panchina, con l’esonero di Maran. Con il nuovo corso targato Zenga, però, la squadra vuole tentare di nuovo l’assalto al settimo posto.
Niente da fare, invece, per la Spal, che vede sempre di più la Serie B come una dura realtà da affrontare dopo due ottime stagioni nel massimo campionato italiano. Di Biagio non è riuscito ancora a invertire la rotta e la distanza dalla salvezza (7 punti) non aiuta il morale dei ferraresi.
Torino-Udinese
Altro scontro salvezza tra due società abituate a lottare per altri obiettivi. Il Gallo Belotti torna a cantare, dopo aver stonato col rigore sbagliato nel recupero contro il Parma, e regala ai granata una vittoria e un po’ di ossigeno. Ora il terzultimo posto si trova a 6 punti.
Dall’altra parte, questa sconfitta condanna l’Udinese a dover fare i conti con la lotta per non retrocedere. I bianconeri, che dovranno fare a meno di Rolando Mandragora per il resto della stagione, sono fermi a quota 28 punti, a sole tre lunghezze dal Lecce terzultimo.
Fiorentina-Brescia
La Fiorentina ci ha provato in tutti i modi, ma alla fine porta a casa solo un modesto pareggio contro il Brescia. Le Rondinelle passano addirittura in vantaggio con il rigore di Donnarumma, ma poi si fanno raggiungere dal goal di Pezzella e non sfruttano venti minuti più recupero di superiorità numerica a causa dell’espulsione di Caceres.
Malgrado l’uomo in meno, è però la Fiorentina ad andare più vicina alla vittoria, illudendosi per due volte di portare a casa i tre punti dopo i goal di Ribery e Vlahovic, poi annullati per fuorigioco. La Viola si fa raggiungere in classifica dal Torino, a sei punti dalla zona retrocessione, mentre il Brescia sale a quota 17 e, come la Spal, sembra condannata alla Serie B.