In America i contagiati di Coronavirus hanno superato i 35mila casi. Tra questi sono state registrate più di 400 vittime, in un Paese dove il primato lo detiene lo stato di New York. Solo in questa zona si sono toccati infatti più di 16mila casi, la metà di quanti registrati in tutti gli Stati Uniti. Al secondo posto seguono poi New Jersey e Washington con quasi 2mila casi, sorte simile per la California, mentre lo Stato della Florida ha toccato lunedì 23 marzo i mille casi – compresi i non residenti nello Stato – trovandosi così al settimo posto. Questo quanto registrato dal sito worldometers.info.
A Miami chiuse da lunedì 13 le spiagge
Ma la situazione di Miami è alquanto particolare. Nonostante le misure prese per evitare i contatti e la diffusione del Coronavirus, i ragazzi hanno proseguito fino a pochi giorni fa con le loro vacanze primaverili. Esatto, perché proprio in questo periodo Miami, e con lei anche Daytona Beach, sempre in Florida, è la meta prescelta da tutti gli studenti che vogliono passare una settimana di mare a festeggiare lo spring break. La tradizionale festa attira migliaia di giovani ogni anno da tutti gli Stati Uniti, in un mix di feste, giochi in spiaggia, gite, e molto altro. Un evento simile alla tradizione dei “cento giorni” che abbiamo in Italia, ma elevata alla potenza.
«La maggior parte dei ragazzi non sembra aver preso sul serio la situazione – racconta a MasterX Lisa, una signora americana residente a Miami. – Continuano con il loro spring break senza preoccuparsi delle misure imposte dal Governo. Eppure Miami ha iniziato a chiudere spiagge, parchi, bar, ma solo dopo aver provato a limitarne l’accesso. L’idea è quella di far capire a queste persone che ciò che stiamo vivendo è un’emergenza seria, reale. Venerdì 20 marzo hanno chiuso poi anche palestre, spa, e club che permettessero gli incontri a più di dieci persone». A fine settimana infatti, Ron DeSantis, Governatore della Florida, ha emanato alcuni ordini per chiudere – fino al 31 marzo – luoghi pubblici. Dal teatro, al bowling, a centri di fitness e spiagge nelle aree di Broward – a un’ora da Miami – e Palm Beach Country. A fine mese poi, il decreto potrà essere rinnovato con un documento pubblicato dall’amministratore delle singole contee, come riporta l’NbcMiami. Gli stessi amministratori potranno poi modificare il decreto come meglio ritengono opportuno. «Ho intuito fin dall’inizio quanto fosse grave la situazione, ma la maggior parte dei cittadini non sembrava averlo realizzato almeno finché il Governatore non ha iniziato a imporre il coprifuoco e a chiudere i luoghi pubblici».
Solo ieri poi, domenica 22 marzo, proprio a Palm Beach Country sono state fatte chiudere le rampe per le barche e le aree marittime con effetto immediato. In risposta ai continui incontri dei cittadini. Le restrizioni però non riguardano per esempio coloro che hanno licenze per la pesca per rifornire supermercati e ristoranti.
«Certo, si sente parlare dell’emergenza – continua Lisa, – non viene ignorato l’argomento né sottovalutato, eppure non è stato fatto ancora nulla per garantire un controllo della quarantena. Credo che lo Stato debba adoperarsi per chiudere tutte le attività il prima possibile, perché la gente continua ad andare a lavorare, e questo è pericoloso. È terribile e spaventoso che anche noi qua in America ci stiamo addentrando lungo la strada che ha preso l’Italia, e questo perché molte persone non seguono le regole, come mantenere le distanze l’uno dall’altro, lavarsi le mani, mantenere un’adeguata igiene ecc. Le cose devono cambiare».
Secondo quanto riportato da NbcMiami i casi della città sono stati superati dalla cittadina di Broward, ma i numeri sono in continuo aggiornamento con differenze di un paio di decine. E pare che stiano crescendo con una certa velocità. Venerdì si sono registrati 563 casi in tutto lo Stato, mentre sabato 21 si sono riscontrati ben 200 nuovi casi. A partire da oggi, lunedì 23 marzo, DeSantis ha confermato che verrà utilizzato l’Hard Rock Stadium per procedere con i test per il COVID-19. «I test disponibili a Miami sono destinati agli over 65 e nel caso in cui presentino sintomi riconducibili al Coronavirus. – Ci racconta Lisa. – Oppure per coloro che sono estremamente malati o ancora, sono destinati al campo medico. Per ora sono stati destinati alcuni test alla cittadina di Broward, ma bisogna essere pronti a mettersi in macchina anche un paio di ore per poterne fare uno».
Finita la quarantena per il sindaco Gimenez
In aggiunta a tutto questo, il sindaco della contea di Miami-Dade ha dichiarato conclusa oggi la sua quarantena di due settimane iniziata il 9 marzo. Il Major Carlos Gimenez aveva infatti dichiarato la possibilità di aver riscontrato il Coronavirus dopo l’incontro con il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro e con il suo portavoce, risultato positivo al COVID-19. Il sindaco 66enne ha ovviamente proceduto con il test non appena è arrivata la notizia, dando esito negativo. Per sicurezza però, Gimenez ha deciso di rimanere in autoisolamento fino a quando non fossero passati i 15 giorni dal fatidico incontro. Il sindaco nel mentre ha continuato a parlare ai suoi cittadini tramite video su YouTube.
«Ora l’unica cosa da fare, – ci dichiara ancora Lisa – è guardare Netflix, anche se la cosa che ci manca di più è andare fuori e nuotare, andare a cena o uscire con gli amici. Qua in America hanno anche sospeso gli incontri sportivi di calcio, NBA e golf, e con loro anche tutti i programmi che prevedevano la presenza del pubblico in studio. Bisogna stare a casa, anche se vedo che molti continuano ad uscire per fare sport. Pur mantenendo le distanze l’uno con l’altro».