Il primo a portarla alla luce fu l’archeologo Amedeo Maiuri nel 1931. Oggi, dopo quarant’anni, riapre la Casa degli Amanti di Pompei, un gioiello artistico senza pari nel mondo. Ad annunciarlo è stato il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna con una nota ufficiale sul suo canale instagram.
Chiusa dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, la Dimora di via Stabiana è ricca di affreschi e decorazioni. Per gli Scavi di Pompei si tratta di un’apertura unica nel suo genere, infatti, è uno dei rari casi in cui l’edificio ha conservato quasi interamente il secondo piano a seguito dell’eruzione del 24 ottobre del 79 d.C.
Pompei è una bellissima storia italiana di riscatto. Era sinonimo di crolli, di file di turisti davanti ai cancelli chiusi, di incapacità di spendere i fondi Ue. Adesso è l'opposto: un modello nel mondo di cui l’Italia deve essere orgogliosa @pompeii_sites https://t.co/zVftgHdnIK pic.twitter.com/qHNgTlgzZC
— Dario Franceschini (@dariofrance) February 18, 2020
Si pone così un punto sul grande progetto di messa in sicurezza del sito avviato già nel 2014 dopo gli innumerevoli crolli, non meno importante quello della parete della Casa della Caccia ai Tori del 17 dicembre 2017, struttura che prende il nome dalla raffigurazione di due tori stilizzati.
I numeri degli interventi di restauro
Un progetto reso possibile grazie ai 105 milioni di finanziamenti (75 europei e 25 italiani), “una storia di rinascita e di riscatto, un modello per tutta l’Europa nella gestione dei fondi comunitari, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi grazie al lavoro di tante professionalità dei beni culturali”, ha commentato così il successo dell’operazione di restauro il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.
Con i fondi europei sono stati realizzati 76 interventi per il recupero degli scavi, 50 chilometri di colmi murari messi in sicurezza, 30 mila metri cubi di murature, 10 mila metri quadri di intonaci e 2,7 km di fronte di scavo messo al riparo da nuovi crolli.
Altre due Domus aperte al pubblico
In concomitanza di questa importante apertura, torneranno accessibili al pubblico altre due Domus: la Casa del Frutteto e la Casa della Nave Europa. La prima, di piccole dimensioni, deve il suo nome agli affreschi delle stanze private raffiguranti giardini e piante ornamentali, limoni, corbezzoli e uccelli svolazzanti, e un albero di fico su cui si attorciglia un serpente. La seconda, una dimora a vocazione agricola, prende il nome da un graffito raffigurante una nave da carico chiamata Europa come la figlia del Re di Tiro rapita da Zeus travestito da toro.