Sono iniziati martedì 4 febbraio gli sgomberi delle case Aler in via Gola annunciati nei giorni scorsi dal Prefetto di Milano Renato Saccone. Gli agenti della squadra Mobile si sono recati in mattinata nel quartiere vicino ai Navigli per fare perquisizioni. Sgomberati tre appartamenti occupati abusivamente, uno era libero ed è stato restituito all’Azienda Lombarda.
I civici perquisiti sono il numero 3 di via Pichi e il 23 e il 27 di via Gola. La Polizia si è mossa dopo aver svolto degli accertamenti legati agli occupanti degli alloggi, più volte segnalati per spaccio di droga. Durante il blitz non è stata trovata però alcuna sostanza stupefacente. Gli agenti sono stati rallentati, sulla porta d’ingresso degli appartamenti, in tutto da 4 pitbull. Non è da escludere che i cani potessero essere stati messi lì proprio per permettere ai sospettati di avere del tempo extra per disfarsi della droga presente in casa.
Nell’alloggio di via Pichi abitava una donna croata insieme ai due nordafricani che sono stati portati in Questura per accertare la loro regolarità con la legge sull’immigrazione. L’appartamento era occupato abusivamente. In via Gola 27 stessa sorte per un marocchino che abitava con un’italiana: anche lui è in Questura a rischio «espulsione». Il loro alloggio peraltro è stato definito dagli investigatori «in condizioni igieniche molto precarie»: è stato liberato. Sempre al civico 27 gli agenti hanno fatto irruzione in un altro appartamento dove però non abitava nessuno. È stato restituito all’Aler. Infine, al civico 23 la perquisizione ha coinvolto in prima persona una donna italiana e un magrebino irregolare. L’uomo è stato portato in Questura ma non potrà essere espulso in quanto su di lui pende un procedimento penale in corso ed ha l’obbligo di firma in via Fatebenefratelli. Sarà necessario attendere la fine dell’eventuale processo.
Il blitz del 4 febbraio non è da confondere con quello operato dalla Polizia lo scorso 16 gennaio, sempre nel fortino di via Gola. In quel caso motivo delle perquisizioni era da rintracciare nell’indagine aperta dalla Procura di Milano successivamente ai fatti di Capodanno. Un gruppo di giovani aveva prima appiccato un rogo e poi, all’arrivo dei Vigili del Fuoco, li aveva aggrediti e derubati delle chiavi dell’autopompa. Si tratta di giovanissimi, riconosciuti dalle telecamere di sicurezza. Proseguono le indagini sui video sequestrati dai telefonini dei 9 indagati al momento.