È stato un weekend pieno di incontri quello appena trascorso da Beppe Grillo. Dopo aver ribadito la fiducia a Luigi Di Maio come capo politico del Movimento ed aver rafforzato l’asse di governo con il Pd parlando di progetti «alti e bellissimi» con la sinistra, il fondatore dei 5Stelle ha cenato con l’ambasciatore cinese Li Junhua.
La notizia, ovviamente, non è passata inosservata. Grillo non ricopre ufficialmente nessuna carica di governo e non è chiaro in che vesti abbia presenziato all’incontro. In più, il Movimento ha da sempre ottimi rapporti con Pechino. Già nel 2013 infatti, il primo ambasciatore che Grillo e Gianroberto Casaleggio andarono a visitare dopo il boom elettorale, fu il cinese Ding Wei.
In molti hanno anche ricordato il discusso memorandum sulla Via della Seta, firmato un anno fa da Luigi Di Maio, all’epoca Ministro per lo Sviluppo economico, che portò tante frizioni con gli Stati Uniti e pochi risultati concreti per l’Italia. Lo stesso ambasciatore Li Junhua, con le dichiarazioni rilasciate all’agenzia Agi, ha sottolineato come i rapporti con il Movimento siano ottimi, rafforzati anche dalla presenza di Di Maio alla China International Import Expo, tenutasi a Shangai dal 5 al 10 novembre. L’Italia aveva partecipato come paese d’onore ed il capo dei 5Stelle era stato l’unico Ministro degli Esteri tra gli oratori presenti.
Da buon comico, Grillo ha provato a stemperare le polemiche con una foto postata sui social con l’ambasciatore cinese, parlando di una serata piacevole nel quale avrebbe regalato a Li Junhua del pesto, impegnandosi a spedirgliene grandi quantità per incentivare gli scambi economici tra i due paesi.
L’incontro non è andato giù a Matteo Salvini che si è detto colpito dai frequenti viaggi di Di Maio in Cina, sottolineando anche il silenzio del Movimento sulla situazione ad Hong Kong, dove ieri si sono svolte le elezioni locali che hanno visto i candidati anti-governativi imporsi con il 90% dei seggi.