Fatture false da oltre 12 milioni di euro, beni sequestrati per 2,6 milioni di euro e Iva evasa per quasi 1,5 milioni. Un arrestato e dieci indagati con il sequestro preventivo di beni per oltre un milione di euro. Le cifre parlano chiaro e ancora una volta riguardano un caso di frode fiscale. Questi numeri descrivono l’esito principale dell’operazione ‘Il Sarto’, condotta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Treviso. Al centro della vicenda c’è un imprenditore di nazionalità cinese, un 40enne il cui nome non è ancora noto, residente nella località di Istrana, attivo nei confezionamenti dei capi di abbigliamento.
Secondo quanto evidenziato dal sito online di Il Gazzettino , dopo oltre un anno di investigazioni eseguite dai Finanzieri della Marca, si è potuto scoprire l’articolato meccanismo avviato dall’imprenditore. L’inchiesta, coordinata dal pm Davide Romanelli, è stata avviata dopo una segnalazione arrivata per delle operazioni finanziere sospette. Di fatto, l’accusato si schermava dietro un insieme di persone sue collaboratrici. Tra queste, due italiani e otto cinesi.
Il meccanismo utilizzato dall’imprenditore si basava sull’utilizzo di fatture false, emesse da tre società ‘cartiere’, anch’esse riconducibili a persone di nazionalità cinese. Da quanto emerge, queste ditte non hanno una sede in cui operare, né i mezzi, dipendenti e immobili idonei allo svolgimento dell’attività imprenditoriale. Da qui, il motivo della frode e la realizzazione di fatture per operazioni inesistenti da 12 milioni di euro.
Attualmente l’uomo si trova in stato di fermo per un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) su richiesta della Procura locale. Inoltre, l’Autorità Giudiziaria ha accolto le proposte del pm Romanelli e ha disposto il sequestro preventivo di dodici beni immobiliari appartenenti all’imprenditore. Non solo, nella casa del 40enne sono stati trovati 9mila euro in contanti in forma di valuta cinese e un rolex in oro e acciaio dal valore di 10 mila euro. Il totale dei beni sequestrati a tutti e dieci gli indagati raggiunge un valore stimato di 2,6 milioni di euro.