Frode e caporalato a Pavia, sequestrati beni per 9 milioni di euro

Frode e caporalato a Pavia, sequestrati beni per 9 milioni di euro - MasterX

La Guardia di Finanza di Pavia ha sequestrato sette società e ben 154 immobili ad un imprenditore milanese di 63 anni: l’uomo, intestatario di una società con base a Milano, è accusato di frode fiscale e sfruttamento di centinaia di lavoratori, impiegati alla Città del libro di Stradella.

Il complesso è uno dei più grandi centri di stoccaggio editoriali presenti in Italia, con una superficie coperta di 80mila metri quadrati su un’area complessiva di 160mila metri quadri. Attivo dal 2010, si trova ad una trentina di chilometri da Milano nei pressi del casello di Stradella sull’autostrada A21.

La Città del libro impiega circa 400 magazzinieri, che ogni anno si occupano dell’immagazzinamento e della redistribuzione di oltre 96 milioni di volumi: non vengono maneggiati solo i libri in uscita, destinati a rifornire le librerie, ma anche quelli che vengono rispediti al centro come rese nel caso non vengano acquistati per diverse settimane.

Il pm di Pavia Paolo Mazza ha disposto la richiesta di sequestro dei beni, il cui valore ammonta ad un totale di 9 milioni e 324mila euro. Nell’eseguire l’operazione, i finanzieri si sono mobilitati su più zone: non solo nel Milanese, ma anche sul Lago di Garda e a Sestriere.

Le investigazioni rivelano che il 63enne avrebbe esteso le diramazioni societarie nel Regno Unito, creando tre distinti soggetti giuridici: le diverse società detenevano l’una le quote dell’altra, ma erano tutte riconducibili alla sua persona. Una di queste aveva una piccola percentuale di una società immobiliare con sede presso un commercialista di Monza. Le ulteriori quote societarie erano invece detenute dallo stesso tramite una impiegata lodigiana, la quale ne aveva schermato la titolarità tramite intestazione fiduciaria.

La società, con un patrimonio immobiliare di alcuni milioni di euro, era stata rilevata da parenti stretti del 63enne dietro versamento di quote di poco superiori ai mille euro. Altre quattro società, anch’esse riconducibili al capo dell’organizzazione, erano invece state sequestrate nello scorso novembre.

Ivan Casati

Nasco nel marketing e mi riscopro nel giornalismo, sempre con un unico, grande filo conduttore: la mia passione per lo sport. Il mio sogno è raccontarlo, con la penna e con la voce.

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