Giovedì mattina i sette principali sindacati francesi hanno preso le distanze dagli atti violenti compiuti dai gilet gialli negli ultimi giorni e si sono uniti alla richiesta avanzata dal presidente Emmanuel Macron ai partiti francesi: «lanciamo un appello chiaro ed esplicito alla calma». I sindacati però hanno anche dichiarato di comprendere le motivazioni della «rabbia legittima» dei gilet gialli e hanno chiesto «al governo di garantire finalmente dei veri negoziati».
Tuttavia l’Eliseo ha annunciato ai media francesi che «si temono nuovi scontri per sabato a Parigi»: si stanno infatti moltiplicando gli appelli dei gilet gialli a manifestare nella capitale e in tutta il Paese. Le fonti presidenziali hanno descritto l’esistenza di un «nocciolo duro di diverse migliaia di individui» che intende spostarsi a Parigi durante il weekend con l’intenzione «di battersi, di distruggere e di uccidere». «Oggi – ha avvertito la ministra alla Coesione territoriale Jacqueline Gourault – ci sono elementi violenti che vogliono che la Francia sprofondi nel caos».
Di fronte a questi rischi e alle violenze degli ultimi giorni, il presidente Macron ha annunciato il definitivo annullamento dell’innalzamento delle accise sul carburante che è stato all’origine delle proteste.
Questi timori sembrano trovare riscontro nelle dichiarazioni effettuate da Eric Drouet, l’autista che è noto per essere uno degli iniziatori del movimento dei gilet gialli. Durante il confronto televisivo di mercoledì sera su Bfm-Tv, il giornalista Bruce Toussaint ha letto alcuni post pubblicati su Facebook dal manifestante in cui si minacciava di spingere il corteo fino ad arrivare all’Eliseo; alla domanda del giornalista «E cosa farete una volta arrivati lì?» Drouet non ha esitato a rispondere: «se riusciamo ad arrivare davanti all’Eliseo, entreremo. La gente vuole essere ascoltata».