LA LISTA NERA DEI MEDIA NEMICI DI TRUMP SUL SITO DELLA CASA BIANCA

Nuovo travel ban introdotto dal presidente americano Donald Trump. A partire dal 9 giugno sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti a cittadini provenienti da dodici paesi

Il rapporto tra Donald Trump e la stampa ostile alla sua amministrazione è complicato. In sole due settimane, il Presidente USA ha definito «cicciona» una giornalista di Bloomberg, «stupida» una cronista della Cbs, «brutta sia dentro che fuori» una reporter del New York Times. Ma il Presidente americano non è nuovo a questi comportamenti: già nel 2015 durante la campagna per le presidenziali aveva schernito con un’imitazione abilista un reporter disabile del New York Times.

THE WHITE HOUSE MEDIA OFFENDER

Ora però il Tycoon ha alzato il tiro: venerdì 28 novembre, la Casa Bianca ha lanciato una pagina web per segnalare i media che diffondono «storie false e fuorvianti». L’iniziativa è stata rilanciata e pubblicizzata su Truth, X e nei podcast degli host vicini al mondo repubblicano.

Entrando sul sito The White House e cercando la pagina Media Offenders, in cima alla schermata appaiono tre parole: “Misleading, Biased, Exposed” (Fuorviante, Fazioso, Smascherato). Subito sotto si trovano i nomi dei “colpevoli della settimana” e quindi di quei giornali che scrivono articoli che l’amministrazione considera falsi. Le testate “smascherate” (per ora) sono: The Boston Globe, Cbs News e The Indipendent. Secondo il Presidente avrebbero riportato in modo inappropriato alcuni suoi commenti su un gruppo di legislatori democratici. C’è poi una sezione in cui vengono classificati i media che riportano notizie in modo non veritiero.

A fine pagina si trova invece la Offender Hall of Shame: «un resoconto delle notizie false e fuorvianti diffuse dai media e segnalate dalla Casa Bianca». Nel mirino della pagina non finiscono solo le testate, ma anche i singoli cronisti. L’obbiettivo è il chilling effect: indurre i giornalisti ad autocensurarsi per evitare ritorsioni personali.

LIBERTA’ DI STAMPA A RISCHIO?

Secondo Reporter Senza Frontiere, ONG che promuove e difende la libertà di stampa, questo è solo l’ultimo attacco trumpiano nei confronti della stampa. Sul sito dell’organizzazione si legge che «dall’inizio di gennaio 2025, l’amministrazione Trump ha portato avanti la sua guerra contro i media attraverso costose azioni legali e la chiusura di organi d’informazione finanziati dal governo».

Non solo, per indebolire la stampa l’amministrazione ha ridotto il numero di press-pass per entrare al Dipartimento di Stato. Oltre a interdire molte zone della Casa Bianca prima accessibili; applicato restrizioni sui visti per giornalisti stranieri; cercato di impedire ad Associated Press di partecipare agli eventi organizzati dalla Casa Bianca. Misure che hanno fatto scivolare gli Stati Uniti al 57esimo posto su 180 nella World Press Freedom Index. Una classifica che RSF stila ogni anno per monitorare la condizione della libertà di stampa nel mondo. Nel 2015, prima dell’elezione di Donald Trump, gli USA erano 49esimi.

A cura di Giovanni Martinelli

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