Scuola, le novità di Valditara: latino alle medie, lettura della Bibbia e più storia d’Italia

Il 2025 è appena cominciato ma, per quanto riguarda la scuola, c’è chi già pensa all’anno scolastico 2026-2027. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha infatti anticipato in un’intervista a Il Giornale alcune delle nuove Indicazioni Nazionali per le scuole del primo ciclo. Tra queste vi è la lettura della Bibbia, a partire dalle scuole elementari, e il ritorno, non obbligatorio, del latino alle scuole medie.

Scuole elementari

Con il sistema attuale i primi due anni di scuola elementare sono dedicati a imparare a leggere, scrivere e far di conto. I programmi di studio veri e propri cominciano dal terzo anno. Con le nuove indicazioni i bambini saranno introdotti ai grandi classici della letteratura d’infanzia, alla poesia e alle filastrocche da imparare a memoria a partire dal secondo anno di scuola.

I bambini verranno poi avvicinati allo studio della storia, descritta dal ministro Valditara come una “grande narrazione”, che partirà dalla lettura della Bibbia e dell’epica classica. Verranno incluse, inoltre, saghe norrene care ai popoli germanici e sarà dato più spazio alla musica.

Scuole medie

La novità principale che riguarderà i ragazzi frequentanti la seconda media è il ritorno del latino. Sarà impartita loro un’ora di lezione alla settimana e la frequenza al corso non sarà obbligatoria, ma a discrezione della famiglia.

Secondo gli esperti la reintroduzione di questa materia permetterà ai ragazzi di sviluppare, e allenare, le competenze di “problem solving” e, soprattutto, di rafforzare la consapevolezza del legame fra la lingua italiana e il latino «per trasmettere l’idea della continuità, il tema importantissimo dell’eredità».

A questo proposito verrà riorganizzato lo studio della storia. Scomparirà infatti la geostoria, i programmi degli insegnanti delle medie si concentreranno sulla storia dell’Occidente ovvero storia dell’Italia, dell’Europa e dell’America.

La commissione autrice delle Indicazioni Nazionali

Il ministro Valditara si è avvalso, per mettere a punto i nuovi programmi scolastici, di un pool di esperti che comprende personalità note del mondo della cultura. Tra queste, il latinista Andrea Balbo, lo storico ed editorialista del Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia, l’italianista Claudia Giunta e il violinista Uto Ughi.

Le critiche

Gli studenti non hanno accolto le proposte di Valditara di buon grado. «Valditara mette la Bibbia e toglie la geostoria: questa riforma è inaccettabile su ogni livello» ha commentato il sindacato Unione degli Studenti. «L’introduzione dello studio della Bibbia nel programma è una chiara scelta politica in linea con le idee reazionarie e conservatrici del governo» ha aggiunto il coordinatore nazionale dell’Uds, Tommaso Martelli.

«Ridurre lo studio della geostoria, materia che permette di analizzare gli eventi storici legandoli al luogo dove si sono svolti, aprendo le menti degli studenti, per sostituirla con lo studio della sola storia italiana o occidentale, è una scelta che prende la direzione di una scuola nazionalistica e contraria ad un’apertura che in questa fase storica sarebbe necessaria» ha concluso Martelli.

Glenda Veronica Matrecano

Classe 2000. Milanese. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM. "Curiosa, solare e tenace", così mi descrive chi mi conosce. Mi appassionano, soprattutto, la cronaca e l'attualità ma anche tutte quelle tematiche che sono in grado di accendere il dibattito pubblico. Tra le tante, ho un'aspirazione che supera le altre: diventare giornalista televisiva.

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