Ai mondiali di nuoto in vasca corta di Budapest, un’Italia senza stelle brilla comunque. Soprattutto in ottica futura. Nove le medaglie totali (un oro, cinque argenti e tre bronzi), che valgono al Bel Paese l’ottavo posto nel medagliere e il quarto miglior storico di sempre. Una rassegna più scarna rispetto alle 16 medaglie di Abu Dhabi 2021 e Melbourne 2022 ma che segna comunque un ottimo avvio di quadriennio, tra i tanti atleti al debutto e le ottime prestazioni dei big presenti.
Le medaglie
24 primati personali di cui un record europeo, 5 record italiani e un record mondiale giovanile, 5 record italiani di staffetta, 30 pass nelle finali. Questo il tesoretto, più nel dettaglio, della spedizione azzurra. Spedizione di cui, Alberto Razzetti, è l’uomo copertina. Il nuotatore di Sestri Levante ha partecipato a quattro gare conquistando altrettante medaglie: due bronzi, nei 400 misti e come parte della staffetta 4×200 stile libero, e due argenti, nei 200 misti, e nei 200 farfalla. Gara in cui Razzetti stabilisce anche il nuovo record europeo.
Per Simona Quadarella l’argento conquistato nei 1500 stile libero è la medaglia del riscatto, dopo l’amaro quarto posto ottenuto a Parigi nella stessa distanza: «Non mi sono voluta fermare, volevo sentire di nuovo la sensazione di competere ad alto livello e di conquistare le medaglie. Questo mi fa un po’ dimenticare le Olimpiadi».
Ma è una staffetta a regalare l’oro all’Italia. Gli azzurri trionfano per la prima volta nella storia nella 4×50 stile libero mista composta da Deplano, Alessandro Miressi, Silvia Di Pietro e Sara Curtis. D’argento anche la 4×100 stile libero maschile di Miressi, Deplano, Zazzeri, Frigo.
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Nella giornata conclusiva dei mondiali gli azzurri chiudono in bellezza con due medaglie. Un ritrovato Lorenzo Mora vince l’argento nei 200 dorso e finisce per la terza rassegna iridata di fila su un podio individuale. L’atleta emiliano scende poi in vasca con Viberti, Busa, Miressi, e vince il bronzo nella 4×100 mista maschile.
Nuove leve
La differenza nel numero di medaglie rispetto alle precedenti versioni dei mondiali in vasca corta è anche dovuto alle assenze eccellenti tra le fila azzurre. Il gruppo partito alla volta di Budapest ha dovuto fare a meno, tra gli altri, di Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi e Gregorio Paltrinieri.
Più che sul presente, questa rassegna ha dato indicazioni sull’Italnuoto che verrà. E di questo, il direttore tecnico della nazionale Cesare Butini si è detto pienamente soddisfatto: «Abbiamo puntato sul ricambio generazionale. A Budapest sono scesi in vasca molti giovani esordienti, e i risultati ottenuti sono stati incoraggianti».
Il bilancio complessivo è quindi, senza dubbio, positivo. Butini ha sottolineato soprattutto le grandi prestazioni dei delfinisti. Nota di merito anche per le staffette, confermatesi competitive e vincenti a riprova della solidità del movimento.
Il bilancio del direttore tecnico Cesare Butini: “A Budapest hanno gareggiato molti debuttanti emergenti e l’insieme ha dato risposte confortanti per un ottimo avvio di quadriennio” 👇🏻
📸 @DBM_Media#Azzurri #Nuoto #Swimming #AQUABudapest2024 pic.twitter.com/P7Nkx2e03U
— Federnuoto (@FINOfficial_) December 15, 2024
Dominio Usa
La supremazia degli Stati Uniti non stupisce più, ma comunque impressiona. Anche in Ungheria, con le Olimpiadi casalinghe di Los Angeles 2028 all’orizzonte, gli States decidono di dare l’ennesima dimostrazione di forza. 39 medaglie conquistate, 21 record del mondo stabiliti e 18 titoli iridati.
Tra i protagonisti assoluti spicca Gretchen Walsh, capace di stabilire ben undici record del mondo individuali in sei giorni. Ma brillano anche altri atleti, come Regan Smith, che conquista l’oro nei 50, 100 e 200 dorso, stabilendo i record del mondo negli ultimi due eventi, e Kate Douglass, che trionfa con record del mondo nei 200 misti e nei 200 rana.
🤯 What a week for Gretchen Walsh! A packed World Championships schedule saw her claim 7️⃣ world titles 🥇 and break an incredible 1️⃣1️⃣ World Records! 🔥👏#AQUABudapest2024 pic.twitter.com/5rMfH1v9RR
— World Aquatics (@WorldAquatics) December 16, 2024
Da ricordare anche la gara di Luke Hobson, capace di riscrivere la storia del nuoto nei 200 stile libero. Il nuotatore americano migliora il record del mondo detenuto dal 2009 dal tedesco Paul Biedermann, fissando il nuovo limite a 1:38.61, diventando il primo uomo al mondo a infrangere il muro dell’1:39. A completare il quadro delle imprese statunitensi, le straordinarie performance nelle staffette.
Insomma, quella appena conclusasi è una rassegna storica, con un totale di 30 record del mondo battuti. I Mondiali in vasca lunga di Singapore, in programma a luglio, il prossimo grande appuntamento in avvicinamento alle Olimpiadi.