A quasi un anno di distanza dal primo autovelox abbattuto in Veneto, è stata resa nota l’identità di “Fleximan”, il giustiziere degli autovelox veneti.
Chi è Fleximan
Il giustiziere degli autovelox, comunemente noto come “Fleximan”, è Enrico Mantoan. L’uomo, 42 anni, padovano ma residente nel Polesine, è stato denunciato per danneggiamento dai carabinieri di Adria. I militari hanno indagato per mesi sul caso in sincronia con i colleghi del Nucleo operativo radiomobile. Allo stato attuale, a Mantoan sono stati contestati almeno cinque episodi di danneggiamento dei dispositivi.
Gli uomini dell’arma hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’uomo. Durante l’ispezione sono stati rinvenuti, e sequestrati, oggetti e utensili che, secondo chi indaga, potrebbero essere stati utilizzati per mettere a segno i cinque colpi contestati all’uomo.
Mantoan, secondo quanto trapelato, avrebbe qualche precedente di polizia per via della sua militanza nel gruppo di estrema destra neofascista, Forza Nuova. Fleximan farebbe anche parte della neonata associazione Soccorso Nazionale. L’organizzazione nata per, si legge sul gruppo Facebook, “per l’idea di dignità, soprattutto, italiana, che i governi cercano sempre più di sradicare per inculcare politiche di un nuovo ordine mondiale”.
I colpi messi a segno
La storia di Fleximan è cominciata nella notte tra il 18 e il 19 maggio dello scorso anno. Lungo la Statale 16 viene abbattuto l’autovelox di Bosaro. Il caso, per via dell’eco mediatica, viene contestato da moltissimi cittadini veneti ma, allo stesso tempo, l’autore, del quale al tempo non si conosce ancora l’identità, viene idolatrato da tutti gli automobilisti scontenti e stanchi di vedersi recapitare multe per eccesso di velocità.
Il giustiziere, tronfio del supporto ricevuto, mette a segno altri quattro colpi. Un secondo colpo a Bosaro, uno a Corbola e a Taglio di Po e infine a Rosolina, il 3 gennaio scorso, lungo la Statale 309 Romea.
La modalità di danneggiamento dei dispositivi è sempre la stessa: un taglio netto al flessibile del palo che sorregge l’apparecchiatura.
L’ideologia dietro al danneggiamento dei dispositivi
Fleximan, secondo chi indaga, avrebbe agito in segno di protesta contro il caro multe e contro alle sanzioni per eccesso di velocità. Il giustiziere, attraverso l’abbattimento degli autovelox, contestava, inoltre, anche la posizione in cui gli stessi erano collocati.
Sarà ora compito delle indagini chiarire se Mantoan abbia agito mosso solamente da queste motivazioni o se ce ne siano state delle altre.