Helen Mirren, l’attrice premio oscar per The Queen, torna sul red carpet per presentare il suo ultimo film, Wonder-White Bird. Per l’occasione, sceglie il cinema Moderno di Tricase nel sud Salento come scenario per l’anteprima, trasformando il borgo in una Cannes o Venezia del Sud. Prima della proiezione, l’attrice si concede un momento di convivialità, gustando un calice di un buon vino locale e dimostrandosi molto disponibile nel rispondere a qualche domanda.
Questo film ci ricorda cos’è l’altruismo. In un mondo dominato dalla competizione, c’è ancora posto per la gentilezza?
«Assolutamente sì. Credo che sia la gentilezza la chiave per far funzionare le cose. Purtroppo la società moderna ci spinge alla competizione, all’aggressività, ma essere gentili ci restituisce equilibrio. È una lezione che ho imparato qui in Salento. Una terra meravigliosa che mi ha adottato e a cui sono molto affezionata. Ogni volta che vado in un negozio, ricevo un piccolo regalo – dice accennando qualche parola in italiano – per cui sono molto grata a questa gente».
Chiedendo in giro ai residenti di Tricase, tutti mi dicono che lei non sembra affatto una star hollywoodiana, ma una donna semplice e soprattutto gentile. Sembra proprio che questo film l’abbia scelta…
«Sì è così. I miei ideali corrispondono a quelli raccontati in questa storia. La gentilezza per me è un valore molto importante. Spesso ce ne dimentichiamo. Ma un piccolo atto di altruismo può davvero cambiare la nostra vita. Il film parla di questo. Ce lo ricorda. Per questo è molto importante».
La serata della prima
La Mirren si allontana per fare delle foto con i fan che attendono impazienti la proiezione. Si cimenta nel leggere un discorso, rigorosamente in italiano, e ringrazia “i meravigliosi attori italiani” che hanno prestato la propria voce per il doppiaggio.
Presente in sala anche Raffaele Capperi, scelto come ambassador ufficiale del film da Notorious Pictures. L’uomo, affetto dalla Sindrome di Treacher Collins, come il protagonista di Wonder, ha raccontato quanto la sua vita sia cambiata con questo film. «La gente non si rende conto di quanto sia complicato, non solo convivere con la malattia, ma anche dover combattere contro la cattiveria. L’eroismo oggi sta nel riuscire ad essere gentile anche quando si subisce bullismo. Io l’ho capito. E aiutando gli altri ho capito che avrei aiutato anche me stesso».
Intervista e video di Cosimo Mazzotta