In via Carlo Poerio, nel quartiere di Porta Venezia, dopo il numero 34 non c’è il 35, ma il 770. Una normale via milanese, almeno per un civico, ospita un edificio fuori dal tempo. Architettonicamente è classificabile come una casa olandese, con i mattoni rossi, il tetto incurvato, un balcone centrale e le linee gotiche. Simbolicamente, però, è molto di più.
Si tratta di una casa 770, uno dei sedici edifici gemelli sparsi in tutto il mondo costruiti dalla corrente ortodossa ebraica dei Lubavitcher (nota anche come Chabad) in onore della casa del rabbino capo Menachem Mendel Schneerson a Brooklyn, Eastern Parkway 770. La casa di via Carlo Poerio 35 è l’unica copia costruita in Europa. Le altre sono sparse tra Stati Uniti, Canada, Israele, Brasile, Argentina, Cile e Ucraina.
A raccontare la storia dell’edificio milanese è Bessie Garelik che, insieme al marito, il rabbino Gershon Mendel Garelik, ristrutturò il civico 35 a immagine e somiglianza del 770 di Brooklyn dopo essere arrivata come prima emissaria dei Lubavitcher in Italia negli Anni ’50.