«La bandiera arcobaleno sventola con orgoglio sulla Thailandia». Con queste parole la prima ministra thailandese, Paetongtarn Shinawatra, ha annunciato l’entrata in vigore della legge che permette alle coppie omosessuali di sposarsi. Una grande vittoria per la comunità LGBTQ+, che «segna l’inizio di una maggiore consapevolezza della società thailandese sulla diversità di genere», come ha sottolineato la premier sul suo profilo X. E ha poi aggiunto «tutti hanno diritto a pari diritti e dignità».
La svolta storica
Dopo più di un decennio di battaglie, la Thailandia è diventato il primo Paese più popoloso del sud-est asiatico a legalizzare il matrimonio egualitario. E il terzo Stato dell’Asia, dopo Taiwan (2019) e Nepal (2023).
La proposta di legge è stata presentata in Parlamento dall’ex primo ministro Srettha Thavisin, prima della sua destituzione ad agosto, perché accusato di corruzione. Il testo ha ottenuto il via libera dalla Camera e dal Senato, e a settembre è arrivata l’approvazione anche da parte del Re Maha Vajiralongkorn. Il 24 dello stesso mese è stata promulgata la nuova legge. Essa si basa sulla norma precedente, a cui sono state apportate delle correzioni. Sono stati eliminati i riferimenti specifici a “uomini”, “donne”, “mariti” e “mogli”, e sostituiti con termini neutri, come “individui” e “partner matrimoniali”. In questo modo, alle coppie omosessuali sono garantiti gli stessi diritti di quelle eterosessuali. Diritti che non sono solo legali, finanziari e sanitari, ma che riguardano anche l’eredità e la possibilità di adottare dei bambini.
Centinaia di matrimoni in tutto il Paese
Il 23 gennaio, giorno in cui è entrata in vigore la nuova legge, sono stati celebrati i primi matrimoni. Ne sono stati registrati centinaia negli 878 distretti del Paese e nei cinquanta quartieri di Bangkok. Più di 100 hanno avuto luogo nel centro commerciale di Siam Paragon, come ha riportato l’associazione Bangkok Pride in un post su Instagram. E ha poi sottolineato quanto il Governo si sia impegnato per organizzare l’evento.
Per l’occasione, è stato srotolato un tappeto arcobaleno, su cui hanno camminato i novelli sposi di età, provenienza ed estrazione sociale differente. Non solo persone comuni, ma anche volti noti dello showbusiness, come i due attori Apiwat Apiwatsayree e Sappanyoo Panatkool. E persino agenti delle forze dell’ordine. Ne è un esempio il poliziotto Sirihiranchai, che si è presentato all’altare in uniforme.
Le celebrazioni, aperte al pubblico, sono durate a lungo e i presenti hanno assistito alle esibizioni di artisti noti e drag queens.
Il prossimo traguardo
Nonostante l’importante conquista ottenuta dalla comunità LGBTQ+, in realtà, la lotta contro le per il riconoscimento di pari diritti a tutti i cittadini, senza fare alcuna distinzione di genere, è ancora lunga. La prossima battaglia riguarderà le persone transgender. Stando a quanto riportato da Asia Pacific Transgender Network, la Thailandia conta circa 314 mila persone trans. Lo 0,44% della popolazione: una percentuale elevata se si pensa che si tratta solo di una minoranza. Ciò è dovuto ai prezzi accessibili delle operazioni chirurgiche, ma anche alla presenza di numerosi artisti trans che sensibilizzano la popolazione sul tema. Eppure il Governo non concede loro il diritto di cambiare la propria identità di genere. Perché non bisogna dimenticare che gran parte della società thailandese è di fede buddista, e quindi ancora legata a valori conservatori.
Tuttavia, gli attivisti non si arrendono. Infatti, Hua Boonyapisomparn, membro dell’organizzazione Foundation of Transgender Alliance for Human Rights thailandese, ha dichiarato: «Dovremmo abbracciare l’uguaglianza matrimoniale come trampolino di lancio per aprire un’altra porta al riconoscimento di genere».