Prima gli applausi dalle finestre e dai balconi, con i quali, nei giorni scorsi, gli italiani hanno voluto dimostrare la propria riconoscenza ai medici e agli infermieri impegnati in questa grave emergenza. Ora anche i tassisti vogliono fare la loro parte. All’iniziativa, per ora, hanno aderito 50 tassisti romani, che da lunedì 16 marzo si sono messi a disposizione del personale medico-sanitario dell’ospedale Spallanzani. Corse gratuite 24 ore su 24, è questa l’idea dei conducenti delle auto bianche. Piuttosto che stare a casa, tanto vale rendersi utili, si sono detti. Dal 16 marzo, a rotazione, ci saranno sempre due taxi parcheggiati davanti all’ospedale che nelle ultime settimane è stato il protagonista della lotta al Coronavirus. Gli autisti ci tengono a precisare che l’idea è trasversale alle diverse cooperative e associazioni che offrono i propri servizi nella capitale.
Le vetture sono state tutte disinfettate e sanificate, e i tassisti si sono muniti (da soli, come tengono a precisare) di mascherine e guanti. Su tutte le auto coinvolte, è stata appesa una locandina con scritto: «Questo taxi aderisce al servizio volontario e gratuito del trasporto medico», e sotto c’è un’ immagine che rappresenta un’infermiera che tiene in braccio l’Italia. Il progetto non è passato inosservato e ha ricevuto i ringraziamenti del direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, oltre alla riconoscenza della sindaca Virginia Raggi, che ha scritto: «Grazie di cuore al gruppo di tassisti romani che si è messo a disposizione per trasportare gratuitamente medici e infermieri all’ospedale Spallanzani. Un’iniziativa bellissima. Sono esempio e orgoglio di Roma».
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— francesco vaia (@francesco_vaia) March 13, 2020
È apparso commosso anche l’assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese, che ha descritto l’azione come «un gesto di umanità e vicinanza che fa bene al cuore». L’assessore ha poi aggiunto: «Ne approfitto per ringraziare ancora una volta tutta la categoria dei tassisti che in questi giorni sta fronteggiando questa crisi senza precedenti, con coraggio e rigore».
«Noi siamo un servizio pubblico e lo Spallanzani è la sanità pubblica, ora tanto provata. Ma è sempre in prima linea, proprio come noi, quando ci sono le emergenze e si devono salvare vite», dice orgoglioso Fabrizio, che guida il suo taxi da sette anni. Gli fa eco Roberto, veterano delle auto bianche: «È un onore per me trasportare il personale di questo ospedale e garantirgli di venire al lavoro in tutta tranquillità. Possiamo fare poco, ma quel poco, noi tassisti lo facciamo con tutto il cuore». Insomma, sarà anche poco, come dice Roberto, ma quest’iniziativa è importante per tutti. Dimostra che di fronte alle emergenze siamo in grado di aiutarci l’un l’altro, di darci sostegno per uscirne insieme. Per uscirne prima.