Un prestigioso studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet riabilita una delle diete più in voga negli anni ‘70. Si tratta della WeightWatchers, una dieta inventata da una casalinga americana. Un metodo ingegnoso e innovativo basato su un regime bilanciato e vario (ad ogni singolo alimento viene assegnato un punteggio di riferimento in base al contenuto di grassi, carboidrati e proteine, con l’obiettivo di non superare il punteggio giornaliero con i pasti), attività fisica e gruppi di aiuto motivazionale.
I nutrizionisti del Britain’s Medical Research Council (ente di ricerca indipendente) hanno effettuato per un anno uno studio randomizzato confrontando la WeightWatchers con le indicazioni date dai medici di famiglia e dai dietologi per perdere peso. Al termine, le 770 persone coinvolte (tra obesi e sovrappeso) nello studio hanno evidenziato il successo della dieta americana.
Coloro che hanno seguito le indicazioni della WeightWatchers hanno evidenziato in media valori di perdita di peso doppi rispetto a un normale regime dietetico (una media di 5,1 contro 2,2 kg): non male per un regime dietetico che elimina solo alcolici e bevande gassate e zuccherate.
Uno dei segreti di questa dieta è nell’attenta valutazione della densità nutrizionale degli alimenti. I cibi con punteggio elevato devono essere assunti in minor quantità e anche l’attività fisica dovrebbe corrispondervi.
Una versione più aggiornata del detto delle nonne “mangiare di tutto ma nelle giuste quantità”.
a cura di Marta Zanichelli