La tensione nel governo è stata decisamente in salita nelle ultime settimane. Stavolta si tratta di un consiglio dei ministri rimandato a dopo il voto. Salvini ha fatto capire chiaramente che, se la Lega trionferà alle europee e si affermerà come primo partito italiano, il primo obiettivo del governo diventerà la flat tax.
Ma le polemiche sono a tutto campo. Quella di oggi riguarda l’abuso di ufficio, un reato che colpisce molti amministratori e che in generale riguarda chi procura a sé o ad altre persone a lui vicine un vantaggio ingiusto, arrecando ad altri un danno. Per Di Maio è un reato nel quale incappa chi sbaglia, “gli amministratori onesti non hanno nulla da temere” – dichiara, ed è utile per evitare abusi come nel caso del pubblico amministratore che fa assumere parenti tramite chiamata diretta. Per Salvini invece è un agente di paralisi dell’attività dei sindaci: «Voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, aprire cantieri».
C’è stata una polemica tutta interna ai Cinque Stelle. Infatti la misura del reddito di cittadinanza sta costando meno del previsto, e il sottosegretario pentastellato all’economia Garavaglia ha detto che i soldi avanzati verranno usati per abbassare il deficit. Ma Di Maio, che vuole destinare al dl famiglia il miliardo di euro risparmiato, lo ha smentito: «Ragiona da tecnico. Quei soldi servono adesso e non posso aspettare fino a dicembre». Ma per capire cosa accadrà davvero bisognerà aspettare la chiusura delle urne.