Il virus spegne i motori in Europa. Tonfo del mercato delle auto

La pandemia fa crollare le vendite di auto in EuropaA marzo le immatricolazioni sono state 853.077 contro 1.771.030 dello stesso mese nel 2019.

Considerando anche Regno Unito e i paesi Efta (Svizzera, Norvegia e Islanda), le vendite sono calate del 51,8%.

Un colpo devastante per un settore che non è riuscito a segnare risultati sopra lo zero neanche a gennaio (-7,5%) e febbraio (-7,4%),  vale a dire all’inizio della diffusione del coronavirus .

Dati negativa ma in linea con le previsioni degli analisti. Già nei giorni scorsi infatti si erano diffuse le prime stime poco incoraggianti, confermate definitivamente da ACEA, l’associazione delle case costruttrici europee.

Come si distribuisce il calo all’interno dell’UE?

Il crollo delle nuove immatricolazioni si spiega con le misure di lockdown entrate in vigore verso la metà di marzo praticamente in tutti i paesi comunitari.

La maglia nera tocca  all’Italia, con un ribasso del 35,5% da gennaio a marzo; seguono Francia (-34,1%), Spagna (-31%) e Germania (-20,3%). Quanto ai dati del solo mese di marzo, la situazione sprofonda: in Italia il mercato crolla dell’85,4%, solo 28.326 nuove auto rispetto alle 194.302 unità di marzo 2019. In Francia il calo si è assestato al 72,2%, la Spagna segna -69,3% mentre la Germania si ferma a -37,7% il Regno Unito a -44,4%.

D’altra parte, il dato riflette anche il fatto che proprio in Italia le restrizioni siano entrate in vigore in anticipo rispetto agli altri paesi europei ( l’11 marzo).

Andando a confrontare i dati dei paesi dove le stesse misure sono entrate in vigore più tardi (o sono molto meno vincolanti) si nota come la Svezia sia scesa di solo l’8,6%, la Finlandia dello 0,9% e l’Olanda del 23,4%.

 

Le case automobilistiche che hanno subito i danni peggiori

Anche andando a scomporre i dati per casa automobilistica, a perdere di più è stata l’italo-americana Fiat-Chrysler, che proprio nell’Italia ha il suo mercato di riferimento: – 74,4%, corrispondenti a 27.326 automobili.

Regge bene il marchio Fiat, pur perdendo il 73%; seguono Jeep (-74,5%), Lancia con un calo del 91,5%, Alfa Romeo che perde il 75,5% mentre, infine, la nicchie di Maserati registra “solo” una flessione del 71,8%.

Le sorti di Fca non possono non incrociarsi con la francese Psa, con cui i progetti di fusione sono ancora in pieno svolgimento, ha immatricolato 94.175 unità – il 66,9% in meno. La sola Peugeot è crollata del 64,3%, Opel del 68,9%, Citroën del 69,1% e DS del 43,5%.

La situazione va relativamente meglio in Germania, con Volkswagen che a marzo ha venduto 233.240 vetture e scende del 43,5%. Skoda scende del 37,1%, Audi del 43,8%. Infine, BMW perde il 39,7%, con le registrazioni che ammontano a 72.523.

 

Come hanno reagito gli indici europei?

La dimostrazione che il dato fosse ampiamente atteso, è dimostrato dal fatto che  le Borse europee non sembrano averne affatto risentito, mostrando un trend rialzista anche nei titoli degli stessi marchi automobilistici più colpiti.

Benedetta Piscitelli

Mi interessano le persone, le loro storie, l’attualità raccontare fatti per creare opinioni. Dubito spesso e non mi accontento mai della prima versione dei fatti: per molti è un difetto, io provo a farne una professione. Vivo on-line frequentando gli ambienti social ma preferisco il giornalismo retrò, quello attivo tra la gente. Laureata in Scienze della Comunicazione, sono diventata giornalista pubblicista a Napoli, dove ho fatto la vera gavetta nell’emittente regionale Canale21. Qui ho imparato prima a chiudere un servizio, poi a fare collegamenti in diretta e infine a condurre il telegiornale. Dal 2018 collaboro con l’edizione casertana de Il Mattino. Attualmente sono praticante presso la Scuola di giornalismo IULM di Milano.

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