Per quanto tutti cerchino di stare attenti alla dieta, la maggior parte di noi mette sempre dei cibi “sbagliati” nel carrello del supermercato. Colpa delle industrie alimentari, che con accurati piani di marketing e complessi artifici chimici riescono a celare i veri ingredienti degli alimenti che acquistiamo, riempiendoli di ingredienti nocivi o poco salutari. Frodi alimentari a parte (le cronache sono zeppe di paste lavorate con ripieni di carne di cavallo, “false” uova biologiche, pesticidi nelle acque minerali, tossine nei frutti di mare, formaggi sintetici, idrocarburi nell’olio di semi di lino biologico), si tratta quasi sempre di alimenti zeppi di zucchero, sale e grassi saturi. Tre componenti che dilagano nella quasi totalità dei cibi industrializzati rendendo spesso vani i tentativi di controllare le calorie e di rimettersi in forma. Più che la dieta e la quantità di alimento, conta infatti la qualità del cibo che consumiamo.
L’Italia è senza dubbio “il paese degli zuccheri” in quanto la nostra alimentazione falsamente mediterranea è basata sull’uso-abuso di amido, un carboidrato a catena molecolare lunga che oltre a causare un rapido incremento della glicemia (alti livelli di zuccheri nel sangue correlabili con il manifestarsi della patologia diabetica) è anche il responsabile maggiore dell’aumento dell’appetito. Sono molti gli studi scientifici che certificano come lo zucchero produca a livello cerebrale lo stesso meccanismo di dipendenza delle droghe, anche se in maniera meno marcata, ma alla lunga con identica pericolosità per la salute.
Il sale (cloruro di sodio) è invece passato da “oro bianco” (era una delle spezie più ricercate e utilizzate nell’antichità) a “killer” a causa della sua alta concentrazione in tutti gli alimenti industrializzati (almeno l’80% dei prodotti confezionati presenti nei supermercati contiene sale). L’eccesso di sodio fa passare in secondo piano il suo ruolo positivo a livello fisiologico (è essenziale per la vita essendo un elemento chiave delle cellule). Oggi i danni sulla salute causati dall’ex-oro bianco sono innumerevoli e tutti, alla lunga, potenzialmente letali: ipertensione, alterazione della pressione sanguigna, patologie cardiovascolari. Il consumo eccessivo di sale con gli alimenti è costato ben 2,3 milioni di morti nel solo 2010.
Se gli zuccheri sono potenzialmente dannosi (a causa del loro grande eccesso nella dieta comune e nei cibi industrializzati) abbinati ai grassi saturi diventano un pericolo pubblico! Basti pensare al gelato industriale o finto artigianale che non è altro che un potente (e letale) mix di aria, grassi e zucchero. Terzo e ultimo “killer” sono i grassi sbagliati. La scienza nutrizionale ha da tempo, suddiviso i grassi in essenziali e pericolosi. Tra i primi, acidi grassi mono e poli-insaturi (i famosi omega), tra i secondi i grassi “cattivi” che ostruiscono le arterie e causano problemi circolatori e cardiaci. Zucchero, sale e grassi oltre a essere dannosi singolarmente, formano insieme una formidabile macchina da guerra contro i circuiti motivazionali del cervello.
Di che cosa si tratta? In breve, alcuni cibi possono condizionare le nostre scelte alimentari, agendo come delle vere e proprie droghe, stimolando la produzione di dopamina. Basta quindi solo guardare un alimento in un piatto, vetrina o scaffale di negozio, per essere vittima di una irresistibile attrazione all’acquisto e al consumo (alimenti “best seller” sono la famosa crema di nocciole o il latte condensato in tubetto).
Esiste un rimedio? Certo: acquistare cibi freschi e di stagione e possibilmente senza etichetta. Non è certo difficile, i mercati di zona offrono frutta, verdura, legumi, tagli di carne e di pesce, oltre a uova e formaggi freschi.
a cura di Marta Zanichelli