È morto l’attore Michel Piccoli, icona del cinema d’Oltralpe

Ci lascia all’età di 94 anni Michel Piccoli, uno dei più grandi interpreti del cinema francese. Attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Piccoli ha lavorato con registi internazionali da Godard a Buñuel, da Marco Ferreri a Elio Petri, passando per Nanni Moretti.

Michel Piccoli in Le Mépris

A dare l’annuncio della scomparsa la moglie Ludivine e i figli Inord e Missia con una nota trasmessa all’agenzia France Presse. Nato il 27 dicembre 1925 a Parigi, da una famiglia di musicisti, madre francese e padre italiano, il giovane Michel entra, molto presto, nella compagnia di Jean-Louis Barrault e Madeleine Renaud, ma esordisce al cinema solo nel 1945 con il film le Sortilèges di Christian-Jaque.

L’attore francese viene diretto da registi come Jean Renoir in French Cancan (1954), René Clair in Grandi manovre (1955) e Luis Buñuel, con il quale collabora fra il 1956 e il 1974, nei film La selva dei dannati (1956), Il diario di una cameriera e Bella di giorno (1967) con Catherine Deneuve, quest’ultimo premiato con il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia e tratto dal romanzo scandalo di Joseph Kessel. E ancora Il fascino discreto della borghesia del 1972.

Nel 1963 Piccoli interpreta la parte dello scrittore Paul Javal marito di Brigitte Bardot nel Disprezzo, il film diretto da Jean Luc Godard, ispirato all’omonimo romanzo di Alberto Moravia e con una dinamica psicologica fondata sulla rottura tra i due personaggi.

Il film viene girato in parte a Roma, laddove il personaggio interpretato dalla Bardot morirà in un incidente automobilistico a bordo di un’Alfa Romeo Duetto e nella splendida villa Malaparte esempio di architettura razionalista a Capri.

 

Michel Piccolì collabora con registi come Alain Resnais in La guerre est finie e successivamente con Agnès Varda che lo dirigerà in Les Créatures e Josephine. Nella Grande Abbuffata del 1973 di Marco Ferreri, Piccoli interpreta uno dei quattro uomini che, stanchi della vita noiosa che conducono, decidono di suicidarsi chiudendosi in una casa nei dintorni di Parigi, mangiando fino alla morte.

Michel Piccoli in “La Grande Abbuffata”

Nel 2011 con Habemus Papam, Piccoli regala al pubblico un’interpretazione magistrale nelle vesti di un papa in crisi di identità, valsa gli il David di Donatello. Un ruolo che esprime con la perfetta naturalezza di chi è parte di quell’umanità smarrita, che ancora mette in dubbio gli schemi imposti dalla società.

Se nel film di Moretti è l’attore romano a dettare i tempi comici, Michel Piccoli incarna soprattutto le preoccupazioni profonde di un Pontefice che non riesce a liberarsi dei suoi sogni, dei suoi desideri e persino dei suoi ricordi d’infanzia; domande che da secoli sono in conflitto con l’aspetto politico e spirituale del Papato.

Un’opera cinematografica ricca di riflessioni, se non altro, quasi interamente profetica, e che trova il suo compimento proprio nel personaggio interpretato dall’attore francese.

“In tutta onestà – dichiarerà Piccoli – posso dire che dopo aver girato un film così bello con Nanni Moretti, la mia carriere può considerarsi chiusa”.

Michel Piccoli e Nanni Moretti al Festival di Cannes
Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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