Chiara ha 21 anni e da quattro mesi soffre di anoressia restrittiva. Prima dell’emergenza Coronavirus, aveva iniziato un percorso con psicologo, psichiatra, cardiologo e nutrizionista. La pandemia non le ha permesso di iniziare il ricovero in una struttura per la cura dei disturbi alimentari. La quarantena la costringe inoltre a passare molte ore in casa da sola senza poter contare sulle terapie necessarie, ora ridotte a qualche dialogo telefonico sporadico.