
Nella città di Mianyang, situata nel sud-ovest della Cina, è in corso la costruzione di un imponente centro di ricerca sulla fusione nucleare a ignizione laser. Analisi di immagini satellitari hanno rivelato una struttura caratterizzata da quattro bracci periferici destinati a ospitare i sistemi laser e una camera centrale per gli esperimenti. Questa configurazione ricorda quella del National Ignition Facility (NIF) degli Stati Uniti. La struttura, però, risulta circa il 50% più grande, diventando così la più grande al mondo nel suo genere.
La ricerca energetica cinese
La fusione nucleare a confinamento inerziale, che utilizza potenti laser per innescare reazioni di fusione, rappresenta una delle frontiere più promettenti nella ricerca energetica. Tuttavia, questa tecnologia ha anche applicazioni militari significative. La possibilità di simulare esplosioni nucleari su scala ridotta consente di migliorare i design degli arsenali nucleari esistenti e di svilupparne di nuovi senza la necessità di test nucleari reali, rispettando così il Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari.
La scelta di Mianyang come sede del nuovo impianto non è casuale. La città ospita già lo Shenguang-III, il terzo laser più potente al mondo, e altre infrastrutture legate allo sviluppo di armi nucleari, rendendola un hub chiave per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate in Cina.
Verso una fonte di energia inesauribile
La Cina ha dimostrato la sua eccellenza nel campo della fusione nucleare con l’Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST), noto come “sole artificiale“, che ha mantenuto un plasma a temperature superiori ai 100 milioni di gradi Celsius per oltre 1.000 secondi. La costruzione di questo nuovo impianto potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di una fonte di energia pulita e praticamente inesauribile.
Tuttavia, la natura dual-use di tali strutture solleva preoccupazioni a livello internazionale. La capacità di utilizzare la tecnologia sia per scopi civili che militari rende difficile distinguere tra ricerca energetica e sviluppo di armamenti, alimentando dibattiti sulla sicurezza globale e sulla proliferazione nucleare.
In conclusione, mentre la Cina avanza nella ricerca sulla fusione nucleare, la comunità internazionale osserva attentamente, bilanciando le potenziali opportunità energetiche con le implicazioni per la sicurezza globale.