DAL NOSTRO INVIATO – L’Alessandria ha una qualità spaventosa, ed è una sensazione che si materializza nell’episodio della rete di Bocalon. L’attaccante grigio prende l’ascensore per deviare sul palo lungo l’assist di Branca: game, set, match. Di fronte a un tale strapotere fisico cosa poteva fare un Piacenza in crisi di risultati? Poco, almeno sulla carta, eppure i ragazzi di Franzini hanno sfoderato una prova di grande valore, fatta di attenzione, aggressività e voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Tant’è che nel primo tempo è il Piacenza ad andare più vicino alla rete. Lo avrebbe pure meritato, a dirla tutta.
CLAMOROSO – Matteassi lavora un buon pallone sulla destra, scarico per Taugourdeau e tiro: traversa, riga. La palla torna indietro sempre al francese, nuovo tiro: murato dalla difesa. Ancora al 19’ combinazione Franchi-Matteassi, con quest’ultimo che calcia sul primo palo dove Vannucchi devia in corner come può. C’è anche l’Alessandria, ci mancherebbe. Nonostante l’uomo più terribile, Pablo Gonzalez, debba dare forfait dopo soli 20 minuti per infortunio. Sestu e Iocolano sono due sputnik, illeggibili e immarcabili. Masullo e Di Cecco lasciano loro qualche metro più del necessario e i grigi bombardano dalle fasce, cercando di sconquassare la poderosa difesa a cinque eretta da Franzin con i cross per la testa di Bocalon. Quest’ultimo al 30’ e al 39’ esalta proprio in questo modo Pelizzoli, autore di una prova eccellente, probabilmente la migliore da quando è biancorosso. Nel mezzo, Taugourdeau fa correre un brivido su punizione alla popolatissima – nonostante la pioggia copiosa – curva grigionera.
MUSCOLI – Ritornati in campo, il terreno è sempre più impregnato d’acqua. E’ difficile, per non dire impossibile, qualsiasi possibilità di fraseggio. Occorre quindi affidarsi solo alla forza, ai muscoli. L’Alessandria ne ha da vendere e fa la voce grossa. Il Piacenza invece è penalizzato perché la rapidità nelle ripartenze, che aveva fatto penare gli uomini di Braglia nei primi 45’, non è più una strategia applicabile. Quindi i piemontesi gridano al rigore su una botta di Branca, che Saber, forse con il volto forse con la mano (dalla tribuna non si è capito), ha respinto prima che la palla arrivasse alla porta. Il pubblico ne approfitta per caricare i suoi con cori poderosi. La sofferenza piacentina continua fino al 20’ della ripresa, poi Branca, fin lì tra i peggiori, mette in mezzo per Bocalon che sovrasta Pergreffi e Silva facendo l’1-0. Sempre i padroni di casa vanno vicino al raddoppio con Evacuo prima e Fischnaller poi (nello spazio di tre secondi).
FORCING – Franzini si decide a corazzare la mediana solamente alla mezz’ora. Spazio a Cazzamalli e Bertoli, fuori Saber e un ottimo – ma sfinito – capitan Matteassi. Il Piacenza schiaccia l’Alessandria nell’area di rigore. Di Cecco fa spiovere una palla golosissima per Franchi, che ci va in spaccata e liscia il possibile 1-1. Dentro anche Tulissi per Masullo. Proprio Tulissi punta l’area, salta un avversario ma aspetta troppo e il suo tiro viene respinto. Non c’è più tempo, l’Alessandria vince e consolida la sua leadership in testa alla classifica. Il Piacenza perde ancora, ma conserva un buon margine sui play-out e soprattutto dà segnali di vita in vista del derby con la Cremonese. Possono ben sperare i circa 200 tifosi giunti ad Alessandria da Piacenza.
ALESSANDRIA-PIACENZA 1-0
Primo tempo 0-0
ALESSANDRIA (4-4-2): Vannucchi; Sosa, Gozzi, Piccolo, Barlocco; Sestu, Cazzolo, Branca (33′ st Mezavilla), Iocolano; Gonzalez (20′ pt Fischnaller), Bocalon (33′ st Evacuo). A disposizione: La Gorga, Celjak, Manfrin, Piana, Rosso, Nicco, Marras, Nava. All. Braglia
PIACENZA (5-3-2): Pelizzoli; Di Cecco, Pergreffi, Silva, Abbate, Masullo (40′ st Tulissi); Saber (30′ st Bertoli), Taugourdeau, Matteassi (30′ st Cazzamalli); Romero, Franchi. A disposizione: Miori, Sciacca, Pozzebon, Colombini, Segre, La Vigna, Castellana, Nobile. All. Franzini
ARBITRO: Pagliardini di Arezzo, assistenti Fabbro di Roma 2 e Diomaiuta di Albano Laziale
RETE: 20′ st Bocalon