Al via il progetto “Wish Mi Hub”, per colmare il divario educativo tra i ragazzi che abitano in centro e quelli delle periferie.
Quella di Milano è stata tra le 20 proposte selezionate, su oltre 175 ricevute dagli enti locali di 23 stati membri dell’Unione europea. Solo nel capoluogo lombardo sono 225 mila i minori che verranno supportati dall’iniziativa e le analisi economiche e sociali del 2018 hanno reso noto che, in quell’anno, 1 su 10 di loro viveva in condizioni di assoluta povertà. Sempre secondo gli stessi sondaggi, il 43% dei bambini sotto i 15 anni vive nelle periferie milanesi, ed è proprio lì che si registra il maggior numero di casi di abbandono scolastico prima del diploma. Ciò comporta un minore accesso all’istruzione e al mondo del lavoro. Per questo, tra gli obiettivi di “Wish Mi Hub”, c’è quello di ridurre le disparità economiche ed educative, contrastando la povertà urbana.
«I bambini e i ragazzi rappresentano il futuro della nostra città», spiega l’assessore all’Educazione Laura Galimberti, «a loro dobbiamo dedicare tutta l’attenzione e l’impegno necessari affinché possano frequentare una scuola adatta alle loro esigenze, siano spinti a non abbandonare gli studi e puntino a conseguire un alto grado di istruzione».
Sono tante le iniziative che “Wish Mi Hub” si propone di portare avanti, tutte rivolte ai minori, per far sì che abbiano la possibilità di accedere ai servizi a loro dedicati. Per raggiungere questo proposito, entro marzo 2020 sarà definito un piano strategico. Verrà inoltre creata un’apposita piattaforma digitale, attraverso la quale i ragazzi potranno accedere a tutte le opportunità disponibili: in ambito educativo, sociale, culturale, e sportivo. Per beneficiare dei servizi sarà sufficiente acquistare e attivare dei voucher digitali, direttamente dalla piattaforma. Verranno poi allestiti sette poli fisici in altrettanti spazi pubblici, dove del personale qualificato aiuterà le famiglie a fruire a pieno dei vari servizi educativi.
“Wish Mi Hub”, oltre al Comune di Milano, ha come partner il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica di Milano. Il progetto verrà sviluppato anche a Bergamo, Torino, Ravenna, Latina e Prato. Solo a Milano sono stati finanziati circa 5 milioni di euro, grazie al bando europeo “Urban innovative actions”.