«Il bianco è innanzitutto rispetto. Il bianco è rinascita, luce dopo il buio, somma di tutti i colori. Il bianco è il colore delle divise di chi ci ha salvato (e ci salva) la vita, mettendo a rischio la propria».
E il bianco è il colore che occupa interamente, per la prima volta nella storia, la nuova copertina di Vogue Italia numero 836.
Dalle parole del direttore Emanuele Farneti appare evidente il motivo che ha spinto la scelta di non realizzare nessuna prima pagina se non una completamente vuota. Come ha specificato lo stesso direttore nell’editoriale che apre il numero, non mancavano le idee per il mese di aprile ma nulla appariva realmente all’altezza. Infatti poco meno di due settimane fa Condé Nast stava chiudendo un giornale pianificato da tempo che prevedeva anche un progetto con l’Uomo Vogue. Ma per quanto evasiva neanche la moda si è sentita di poter allontanare gli occhi dalla vera protagonista della nostra epoca: la pandemia in atto a causa del nuovo Covid-19.
«Parlare d’altro mentre le persone muoiono, medici e infermieri mettono a rischio la propria vita e il mondo sta cambiando per sempre, non è la storia di Vogue Italia».
Infatti Vogue, attivo dal 1892, ha assistito e resistito a guerre, crisi, atti di terrorismo.
È stato parte della storia della quale ne ha raccontato usi, costumi e tradizioni.
«La sua tradizione più nobile è quella di non voltarsi dall’altra parte» – Emanuele Farneti
Ancora una volta la prima pagina di Vogue ha voluto urlare dalla carta stampata. Memori del numero 833 di gennaio 2020, quando il direttore dichiarò di aver voluto realizzare un giornale completamente a impatto zero, quella di aprile si presenta come una metafora del domani: una pagina pronta ad essere scritta o riscritta.