Da lunedì 15 aprile sarà possibile camminare per le strade di Milano e ritrovarsi immersi nella cultura e nel design. I 1019 eventi in programma per la Design Week vestiranno la città di installazioni, rendendo onore alla sua fama di capitale del progetto e catturando l’interesse di centinaia di migliaia di turisti.
Basandoci sull’affluenza del 2023, Milano si prepara, infatti, ad accogliere più di 300.000 visitatori, forse addirittura 400.000. E se il prezzo lo fa la domanda, non deve sorprendere che il preventivo per passare una settimana nella città, dal 15 al 21 aprile, schizzi alle stelle. Ma quanto, all’incirca, il visitatore “medio” può aspettarsi di spendere?
Il business degli affitti brevi
Mettendosi nei panni degli appassionati, Master X ha provato ad organizzare un soggiorno last minute per una coppia di turisti desiderosi di visitare Milano durante la Design Week. Il preventivo è da capogiro: si parla di oltre 3500 euro. Entrando nel dettaglio e tralasciando i costi di trasporto per raggiungere la città, la prima grande spesa che un viaggiatore deve affrontare è quella dell’alloggio. Il capoluogo lombardo, già noto per un costo della vita molto più alto della media italiana, finisce periodicamente nell’occhio del ciclone per i prezzi degli affitti sempre in crescita. Sui costi influisce la carenza di abitazioni affittabili a lungo termine: per molti degli affittuari è più redditizio mettere a disposizione le proprietà solo per i contratti turistici.
La disciplina sugli affitti brevi, varata a fine 2023, non sembra produrre risultati utili in tal senso, se non, forse, scoraggiare gli affittuari dall’operare in chiaro. Il sindaco Giuseppe Sala ha definito la regolamentazione «inutile perché che non aiuta in alcun modo a convertire una parte significativa di affitti brevi in affitti a lungo termine».
Dando un’occhiata ai prezzi di appartamenti e stanze per la Design Week, però, la scelta degli affittuari non stupisce. Anzi, alcune famiglie milanesi sono disposte anche a trasferirsi fuori città per qualche giorno per poter mettere in affitto la propria abitazione, visti gli spropositati canoni apponibili.
I prezzi degli affitti
Ma parlando di numeri: un viaggiatore interessato a passare sei notti in città, con check in lunedì 15 e check out domenica 21, spenderà, secondo gli studi di Abitare Co, circa il triplo rispetto a una qualsiasi altra settimana dell’anno senza eventi internazionali.
Master X ha voluto verificare cercando sui principali siti specializzati una stanza o un piccolo appartamento per un’ipotetica coppia di turisti. Applicando dei filtri di prezzo alla ricerca su Booking, è stato appurato come a meno di 130 euro a notte siano disponibili giusto una manciata di ostelli, oppure qualche rara casa di “periferia”. Ovvero a 30 km da Milano.
Per quanto riguarda il costo medio delle soluzioni disponibili sul sito, si parla di 2400 euro per sei notti in appartamento e 3500 in hotel. Riproducendo la stessa ricerca una settimana dopo, tra il 22 e il 28, i prezzi scendono rispettivamente a 1000 e a 1300 euro. Tutto questo senza applicare nessun filtro geografico.
Volendo cercare una sistemazione in uno dei distretti più vivaci del Fuorisalone la situazione peggiora. In questo caso la piattaforma utilizzata è stata Airbnb. Nella zona di Brera vi sono soluzioni a partire da 500 euro a notte, per oltre 3000 euro totali, fino ad appartamenti che superano anche i 1000 euro al giorno. Addirittura è possibile trovare un trilocale per 4 persone a più di 35.000 a notte.
In Tortona, la media prezzi è di 300, per un totale sempre oltre i 2000. Stessa zona, una settimana dopo e il prezzo scende a meno di 150 euro. Cala anche in Brera e arriva mediamente intorno ai 200-250.
La spesa per una coppia di turisti
I turisti vengono a Milano proprio per il Fuorisalone e, quindi, presumibilmente vorranno risiedere nel cuore del Festival. Evitano Booking e gli hotel più costosi e scelgono uno dei pochi appartamenti a meno di 500 euro a notte in Brera, per 2.900 euro totali. Ma oltre all’alloggio, i turisti devono anche pensare al vitto, in una città dove mangiare non è di certo economico.
Il prezzo medio di un caffè a Milano è all’incirca 1,30 euro, anche se in alcuni locali di tendenza e servito al tavolo può raggiungere anche i 2-3 euro. Il costo di una pizza margherita è intorno agli 8 euro, mentre un piatto di pasta si aggira tra i 12 e i 16 euro. Per un menù in trattoria ci si può aspettare di pagare tra i 25 e 30 euro e nei ristoranti anche tra i 40 e 50 a testa. Quindi, una spesa giornaliera media in cibo di 100 euro per una coppia, a patto che questa decida di mangiare sempre fuori, appare verosimile.
I turisti inoltre, necessitano di un abbonamento Atm per potersi muovere agevolmente per la città e tra i distretti. Probabilmente vorranno visitare anche il Salone del Mobile. Ciò significa che dovranno sottoscrivere un abbonamento settimanale Atm M1-M3, al costo di 18,50 euro a testa. Per un totale, appunto, di più di 3500 euro. Eventuale costo dei biglietti degli eventi escluso. Insomma, una settimana a Milano durante la Design Week può costare quasi quanto un viaggio alle Maldive.