Sono sette le perquisizioni domiciliari effettuate nella mattinata del 16 gennaio dalla Polizia nell’ambito dell’incendio doloso appiccato lo scorso Capodanno in via Gola, a Milano, durante il quale i vigili del fuoco sono stati ostacolati nel loro lavoro da un gruppo di ragazzi. Al momento sono nove le persone indagate: un brasiliano irregolare di ventun’anni già noto alle forze dell’ordine con precedenti per furto e ricettazione, tre ragazzi di 23, 22 e 21 anni di origine nordafricana e di cittadinanza italiana e tre 17enni, un italiano, un marocchino e un albanese.
SGOMBERATE LE CASE OCCUPATE ABUSIVAMENTE
Le abitazioni perquisite sono situate tra via Gola, via Ascanio Sforza, via Ripamonti e via Martiri di Cefalonia. In particolare le case di via Gola e via Pichi erano occupate abusivamente e la famiglia che viveva al suo interno è stata sgomberata.
I REATI CONTESTATI
Le accuse a vario titolo contestate ai ragazzi sono di incendio doloso, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e furto aggravato, in particolare per l’episodio delle chiavi di accensione del mezzo dei pompieri rubate. Nel corso dell’intervento la polizia ha trovato anche tre scacciacani e altri telefonini su cui si trovavano video della serata, che ora saranno vagliati dagli investigatori.
LE DICHIARAZIONI DEL NUMERO 2 DEL VIMINALE
«Il blitz di questa mattina all’alba in via Gola dimostra che atti tanto vigliacchi e spregevoli quanto insensati come l’aggressione contro i vigili del fuoco nella notte di Capodanno non sono tollerabili», ha commentato il viceministro dell’Interno Matteo Mauri. «Da parte dello Stato c’è stata una risposta tempestiva – ha aggiunto -. Dopo l’incontro con la squadra dei vigili del fuoco aggredita, avevo assicurato che la reazione sarebbe stata dura e decisa».