L’Assemblea nazionale costituente del Venezuela ha revocato l’immunità parlamentare a Juan Guaidò, il leader dell’opposizione autoproclamatosi Capo dello Stato ad interim del Paese. Lo ha reso noto il governo del presidente Nicolas Maduro.
Questa delibera potrebbe rappresentare una svolta nella situazione di tensione che da gennaio coinvolge il Venezuela. L’Anc, revocando l’immunità a Guaidò, ha di fatto autorizzato la Corte Suprema a perseguirlo penalmente, come annunciato dal presidente dell’Assemblea Diosdado Cabello: «E’ formalmente autorizzata la prosecuzione del processo nei confronti del cittadino Juan Guaidò, in modo che la giustizia, d’accordo con la Costituzione e le leggi, possa incaricarsi di applicare i meccanismi previsti nei diversi codici di procedura penale».
«Juan Guaidò è il nulla – ha ancora detto Cabello – e si muove con atteggiamento di sfida, ma oggi sono felici i partiti che non fanno parte del suo gruppo perché gli stiamo revocando l’immunità, e noi ora stiamo agendo in base alla Costituzione». Teoricamente l’ex presidente dell’Assemblea, accusato di usurpazione di potere, da ora può essere arrestato in qualsiasi momento.
Da parte sua, Guaidò ha dichiarato che «l’illegittima Assemblea nazionale costituente non ha avuto il coraggio di specificare la parola “revoca” nel decreto approvato in serata». Nelle dichiarazioni rilanciate dal quotidiano El Nacional, Guaidò ha inoltre sostenuto che «continuano a sbagliarsi quando chiedono il plotone di esecuzione, se poi non hanno nemmeno il coraggio a mettere la parola revoca nel decreto». «Nessuno ci fermerà. Non si può tornare indietro», ha concluso Juan Guaidò.