La notte scorsa un blackout elettrico ha colpito il Venezuela. Caracas e 23 dei 24 Stati del paese sono senza luce ed energia elettrica da più di 15 ore. Nella capitale, la metropolitana, il servizio ferroviario e l’aeroporto internazionale di Maiquetia hanno sospeso il servizio mentre la rete telefonica e il collegamento a Internet funzionano solo a intermittenza.
«Il governo venezuelano ha sospeso le attività lavorative e di istruzione per la giornata», ha dichiarato il network televisivo latinoamericano Telesur, «questa misura resterà in vigore solo questo venerdì, per rendere possibile la normalizzazione del sistema elettrico, che ha subito un attacco di settori dell’estrema destra, appoggiati da dirigenti politici imperialisti».
L’ente pubblico per l’energia elettrica Corpoelec ha inoltre denunciato su Twitter che la generazione elettrica è stata sabotata a Guri, nello Stato venezuelano del Bolivar, sede di una delle più grandi dighe dell’America Latina. «Questo fa parte della guerra elettrica contro lo Stato! Non lo permetteremo, stiamo lavorando per recuperare il servizio!» ha scritto nel post, senza però fornire ulteriori dettagli in merito.
Il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez ha attribuito il blackout a “un attacco tecnico e cibernetico”. «In modo eroico si è riuscito a ristabilire il servizio elettrico al 100% nella regione orientale del paese e in poche ore sarà ristabilito in tutto il territorio nazionale» aveva annunciato stamattina. Ma, quasi in tempo reale, è stato smentito da alcuni residenti degli Stati orientali di Monagas e Anzoategui, che hanno segnalato su Twitter l’assenza di energia elettrica.
Il Presidente della Repubblica Nicolas Maduro ha incolpato invece l’opposizione, accusandola di sabotaggio: «Il blackout fa parte della guerra elettrica annunciata e diretta dall’imperialismo statunitense contro il nostro popolo».
Il capo dell’opposizione e attuale Presidente ad interim dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidò ha contrattaccato su Twitter, puntando il dito contro Maduro. «E’ chiaro per tutto il Venezuela che la luce arriverà con la fine dell’usurpazione», ha ribadito,«durante il nostro giro nel Sud del Paese cercheremo gli appoggi necessari per risolvere questa crisi».
E’ dello stesso avviso il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che ha dichiarato: «Le devastazioni di cui soffrono ogni giorno i venezuelani non dipendono dagli Stati Uniti, non dalla Colombia, non da Ecuador, Brasile, Europa o alcun altro Paese. La mancanza di elettricità e la fame sono il risultato dell’incompetenza del regime di Maduro».