Valentina Vezzali nominata sottosegretario con delega allo sport

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Tocca alla Vezzali. Dal 2006 ad oggi il Ministro dello sport è sempre stato presente, la prima ad essere nominata in questo dicastero fu Giovanna Melandri. Questo fino all’insediamento del Governo Draghi, che non ha nominato questo Ministro.

La mancanza colmata

Uno dei vuoti istituzionali più criticati del governo Draghi è stato colmato: l’assenza di un ministro allo Sport è stata almeno lenita dalla nomina di Valentina Vezzali a sottosegretario allo sport.

La leggendaria schermitrice, vincitrice di 3 ori Olimpici (a Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008) fu eletta deputata alle elezioni del 2013 con Scelta civica per l’Italia, il partito di Mario Monti. Nel 2015 era stata nominata vicepresidente nazionale del partito, da cui si è distaccata però nel 2017 a causa della non convidisa alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi. (clicca qui per il palmarès di Valentina Vezzali)

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Valentina Vezzali, leggendaria atleta Italiana
Come sta lo sport italiano?

Nell’ultimo anno lo sport italiano (ma non solo) ha dovuto affrontare e sta ancora affrontando una gravissima crisi causata dal coronavirus. Il danno economico per le società è stato incalcolabile e una intera generazione di atleti è andata bruciata.

La nomina della Vezzali ha senso anche in questo lato: una persona con grande esperienza nello sport, che conosce le dinamiche e che può prendere provvedimenti adatti a salvaguardare il futuro degli atleti e delle discipline a rischio.

Il rischio esclusione dalle Olimpiadi

Inoltre, a gennaio, l’Italia è stata a fortissimo rischio esclusione dalle Olimpiadi di Tokyo 2021. La rischiata esclusione fu causata dalla Riforma Giorgetti che intaccava il CONI nella sua autonomia. Il CIO non accetta per statuto interventi governativi nella politica dello sport e per questo ha minacciato l’Italia di esclusione. Una esclusione evitata in extremis, grazie al Decreto Salva Coni emesso in brevissimo tempo dal Governo Conte Bis. 

Il mandato della Vezzali, come detto in apertura, mira a fornire all’Italia una figura istituzionale importante nel mondo dello sport. La storica leader della scherma italiana sarà la figura giusta?

Umberto Maria Porreca

Sono volato dalla più profonda costa Abruzzese a Milano col sogno del giornalismo sportivo nel cassetto e poche certezze nelle tasche e nella testa. Mio padre mi voleva ingegnere, ma la matematica non sarà mai il mio mestiere. Amante della musica italiana e del buon cibo da ovunque esso provenga, ho scritto per due anni per il settimanale di calcio giovanile lombardo/piemontese Sprint&Sport e ho collaborato con The Shot, testata di basket. Lo sport (parlato, non praticato) è il mio pane e la mia vita è stata profondamente influenzata da Andriy Shevchenko. Inseguo il mio sogno sulle note di Fabrizio De Andrè.

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