La senatrice repubblicana del Mississippi Cindy Hyde-Smith, nonostante fosse stata accusata di razzismo, è riuscita a mantenere il suo seggio al Senato, battendo nell’ultimo ballottaggio delle elezioni di metà mandato il candidato democratico afroamericano Mike Epsy, anche grazie al sostegno del presidente Trump.
La Hyde-Smith era stata travolta da una bufera di polemiche per le ultime gaffe razziste, che avevano urtato la sensibilità di molti in Mississipi. «Se mi invitaste a un’impiccagione pubblica sarei di certo in prima fila» aveva infatti dichiarato dopo un comizio a Tupelo, riferendosi alle oltre 600 impiccagioni di persone di colore avvenute nello stato tra il 1877 e il 1950. Il Mississipi ne detiene il triste record negli Usa.
Il 25 Novembre lo scivolone finale: sono spuntate alcune sue foto del 1975 che la ritraggono studentessa in una scuola per soli bianchi, la Lawrence County Academy, retaggio della segregazione razziale. La senatrice ha iscritto la figlia in una scuola di stampo simile, la Brookhaven Academy, quasi del tutto preclusa ai neri.
Nel marzo del 2018, il senatore Thad Cochran era stato costretto a presentare le proprie dimissioni per problemi di salute. Come stabilito dalla Costituzione, al governatore Phil Bryant era spettato il compito di nominare un sostituto provvisorio che occupasse il seggio fino alle nuove elezioni. La scelta era ricaduta proprio su Cindy Hyde-Smith, che è diventata così la prima senatrice donna del Mississipi a sedere al tavolo del Congresso.
Alle elezioni di medio termine la senatrice è riuscita a conquistare definitivamente il seggio con il 54,4% delle preferenze, a fronte del 45,6% ottenuto dal rivale. «Siamo molto orgogliosi di te», ha twittato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo la vittoria.
(d.b)