Usa: il “fuoco amico” dei democratici frena le ambizioni di Biden

manchin-biden

«Non posso votare per questa legge. Non ci riesco. Ho provato tutto quello che era umanamente possibile, ma non ce la faccio». Il senatore democratico del West Virginia Joe Manchin ha annunciato che non voterà a favore del “Build Back Better Act”, la riforma da 2.200 miliardi di dollari con cui il presidente Joe Biden spera di rilanciare l’economia americana (e il suo indice di gradimento).

Non è certo la prima volta che Manchin mette i bastoni tra le ruote ai suoi colleghi democratici. Il senatore del West Virginia, in carica dal 2010, rappresenta l’ala più centrista del partito e si è dimostrato uno dei più difficili da convincere quando si tratta di approvare riforme progressiste. Per sua fortuna, buona parte dell’agenda politica di Biden passa dalle sue mani. Nonostante i democratici controllino la presidenza, la Camera e il Senato, la loro maggioranza è molto risicata. Per far approvare la riforma “Build back better” è necessario che tutti i senatori democratici votino compatti. Un eventuale voto contrario di Manchin, dunque, affosserebbe l’intero iter legislativo della riforma.

Joe Manchin
Joe Manchin, 74 anni, senatore democratico della West Virginia
«Il senatore più potente degli Stati Uniti»

Nel primo anno di amministrazione Biden, Manchin ha cercato più volte di correggere le politiche dei democratici verso una linea più centrista. Pur rappresentando un’anima minoritaria del partito, è stato in grado di influenzare l’iter legislativo di molte leggi, tanto da guadagnarsi il soprannome di “senatore più potente degli Stati Uniti”. Una caratteristica che da un lato gli ha attirato le antipatie dei progressisti, ma dall’altro gli ha permesso di essere eletto in uno degli stati più conservatori per eccellenza.

Negli ultimi anni, Manchin si è dichiarato contrario all’interruzione di gravidanza, all’equiparazione dei matrimoni gay a quelli tra eterosessuali e a favore del mantenimento degli investimenti nei combustibili fossili. E sembra che sia proprio questa la ragione principale per cui Manchin si sta opponendo con ogni forza alla maxi-riforma di Biden. Il West Virginia – lo stato che Manchin rappresenta in Senato – ha basato per anni la propria economia sull’industria del carbone. La progressiva chiusura delle miniere – che non è andata di pari passo con un’azione politica di mitigazione degli effetti sociali – ha messo in ginocchio l’economia dello stato, che oggi è uno dei più poveri del Paese.

C’è poi un altro fattore da tenere in considerazione: Joe Manchin ha legami molto stretti con l’industria del carbone e – anche dopo l’elezione a senatore – ha guadagnato centinaia di migliaia di dollari proprio da investimenti e donazioni nel campo dei combustibili fossili.

nancy pelosi
La speaker Nancy Pelosi esulta per l’approvazione alla Camera del “Build Back Better Act”
“Build Back Better”

Il pacchetto economico da 2.200 miliardi di dollari che i democratici sperano di approvare al Senato contiene le misure più ambiziose dell’amministrazione Biden. Tra queste: azioni di contrasto al cambiamento climatico, espansione della copertura sanitaria per i più poveri, rinnovo dei sussidi per le famiglie con figli e stanziamento di nuovi fondi per l’edilizia popolare. Un insieme di misure troppo progressiste per Joe Manchin, che anche dopo mesi di trattative e ritocchi al ribasso ha annunciato che voterà contro la riforma. È lecito pensare che già nei prossimi giorni i democratici faranno di tutto per cercare di fargli cambiare idea. D’altronde a questa riforma sono appese non solo molte promesse fatte da Biden in campagna elettorale, ma anche l’esito delle elezioni di metà mandato del 2022.

Gianluca Brambilla

Sono nato e cresciuto nell'hinterland di Milano, ma la passione per il giornalismo viene dagli Stati Uniti. Laureato in Comunicazione Media e Pubblicità all'Università IULM, collaboro con "Il Giorno" e sono giornalista praticante per MasterX. Seguo con molto interesse la politica americana, le questioni ambientali e il mondo dei media, ma cerco di stare al passo un po' su tutto.

No Comments Yet

Leave a Reply