Boeing sospenderà temporaneamente la produzione dei 737 Max, gli aerei di linea della società statunitense. La decisione è arrivata dopo che, dallo scorso marzo, le autorità mondiali hanno imposto il blocco a terra di tutti i 737 Max (383 in tutto, più i 400 pronti per la consegna) a causa di un problema al sistema anti-stallo Mcas.
Secondo le inchieste, alla base dei due disastrosi incidenti tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 in Indonesia ed in Africa, che procurarono in totale la morte di 346 persone, ci sarebbe proprio questo sistema anti-stallo che sarebbe stato attivato erroneamente dai sensori esterni difettosi.
Molte le critiche mosse all’azienda e alle stesse autorità di regolamentazione che potrebbero aver coperto le criticità relative alla sicurezza del velivolo. Già lo scorso aprile il colosso dell’aviazione statunitense aveva deciso il taglio della produzione, passando da 52 a 42 unità al mese.
Non è ancora stata ancora chiarita la durata dello stop, ma, secondo il Wall Street Journal ed il New York Times, Boeing sospenderà la produzione a gennaio. Secondo le indicazioni delle autorità americane, prima degli inizi del 2020 non verrà rilasciata alcuna certificazione.
Nessun licenziamento
Boeing ha fatto sapere che gran parte dei lavoratori impegnati nello stabilimento di Renton, nell’area di Puget Sound dello stato di Washington, verrà trasferita in altri impianti dell’area. Lo stabilimento, che produce 737 max, attualmente conta 12mila dipendenti.
«In questo periodo, è nostra intenzione che i dipendenti colpiti continuino a lavorare su progetti legati al 737 oppure siano riassegnati ad altre squadre nel Puget Sound», ha fatto sapere l’azienda.
Danni economici
Questa decisione potrebbe gravare anche sulla figura dell’amministratore delegato di Boeing, Dennis Muilenburg, al quale è già stato strappato il titolo di presidente, dopo che a marzo il titolo della società statunitense è scivolato del 25% in Borsa.
Non appena si sono diffuse le voci su un probabile stop della produzione, poi confermate, il titolo a Wall Street ha ceduto quasi il 5%.
Una situazione che preoccupa anche l’economia americana. Boeing, infatti, è il maggiore esportatore manifatturiero statunitense. Il fatto che la compagnia da marzo non riesca a consegnare gli aerei ha già avuto ripercussioni negative sul deficit commerciale statunitense.