Non poteva fare altrimenti Michael Bloomberg. Depositare la sua candidatura alla Fec (Federal Election Commission) era un’azione obbligata. Lo scorso 9 novembre il magnate statunitense si era candidato alle primarie del Partito Democratico in Alabama. Da allora, ha avuto solo 15 giorni di tempo per presentare il suo nome alla Commissione Federale per le Elezioni. La scadenza era prevista per il prossimo 24 novembre. Così il multimilionario ha fatto un passo avanti verso la Casa Bianca e il 21 novembre ha presentato i documenti per una possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2020.
Si tratterebbe però solo di un tramite, al momento non è ancora certo che scenda in campo. Secondo il suo staff: «si tratta di un ulteriore passo verso la corsa» alla Casa Bianca ma «la decisione finale non è ancora stata presa». Eppure l’ex sindaco di New York – in carica dal 2002 al 2013 – ha già annunciato che investirà dai 15 ai 20 milioni di dollari per la registrazione dei votanti in alcuni Stati americani. Non solo, Bloomerberg ha dichiarato che spenderà altri 100 milioni di dollari per diffondere annunci digitali contro l’attuale presidente degli Stati Uniti.
Potrebbe essere quindi proprio lui lo sfidante di Donald Trump. Anche se non è il solo a voler concorrere per la Casa Bianca. Tra i 20 aspiranti, tre hanno concrete possibilità di vittoria. Si tratterebbe di Joe Biden, ex vicepresidente di Barack Obama, e i due senatori di sinistra: Elizabeth Warren e Bernie Sanders. Ma se da un lato, Biden sta perdendo consensi; dall’altro Warren e Sanders sono in forte ascesa.
Lo scorso 8 novembre, Donald Trump assicurò il fallimento di Bloomberg in campagna elettorale. «Non ha la magia per farlo bene però credo che pregiudicherà Biden», segnalò Trump. «Non c’è nessuno con cui mi piacerebbe competere più che con Michael», aggiunse.
Intanto, l’ex presidente Barack Obama si rivolge ai candidati democratici e invita loro a unirsi per sconfiggere l’attuale capo della Casa Bianca. «Tutti si devono dare una calmata e iniziare a collaborare con l’obiettivo di sconfiggere Donald Trump». E ancora: «È quest’ultimo l’obiettivo finale, sconfiggere un presidente e un partito che si sono nettamente distaccati da molte delle tradizioni, dei valori e delle istituzioni su cui è stato costruito il nostro Paese».