Il Commissariato di Polizia “Greco Turro” ha sospeso la licenza al bar “Divino Caffè” di Milano, in piazzale Martesana, dopo aver predisposto un servizio di controllo, avendo avuto notizia che il gestore, compagno della titolare, occultasse sotto la cassa del bancone dosi di stupefacente da spacciare ai clienti che fingevano di ordinare consumazioni varie.
Il Questore ha disposto il decreto ai sensi dell’articolo 100 del Tulps, il quale prevede che il questore possa sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. La polizia di Stato, nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio e di monitoraggio dei locali pubblici mediante i sistematici servizi finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità, ha quindi deciso che il locale resterà chiuso per 15 giorni.
Secondo quanto riportato dalla questura, il 21 marzo 2019, intorno alle 17, sono stati identificati all’interno del locale sette clienti, di cui tre con precedenti penali, anche per reati contro la persona e il patrimonio. Durante il corso del controllo, all’improvviso, il gestore ha colpito un agente con una violenta gomitata, tentando di gettare nel water il contenuto di un sacchetto in cellophane. Alla fine dello scontro, gli agenti hanno riportato contusioni plurime alle braccia e alle gambe, entrambi con una prognosi di sette giorni. L’uomo ha continuato a stringere il sacchetto contenente la sostanza stupefacente. Le analisi hanno confermato successivamente che si trattava di 17 grammi di cocaina.
I poliziotti hanno esteso la perquisizione a tutto il locale dove sono state rinvenute altre due confezioni di cocaina avvolte in stagnola e di un pezzo di hashish di circa 10 grammi, a fianco alla cassa.
La perquisizione inoltre è stata effettuata anche al domicilio del gestore e della titolare, dove rinvenivano una somma, che per ammissione della donna era provento dell’attività di spaccio. L’uomo, già gravato da pregiudizi penali, è stato infine arrestato.