L’Unione Europea detta le linee guida su digitale e intelligenza artificiale

La commissione europea ha presentato le linee guida dell’Ue sul futuro del digitale e dei dati industriali. L’obiettivo annunciato è quello di creare un mercato unico dei dati non personali per imprese, governi e amministrazioni. Considerando l’impatto socio-economico della transizione al digitale, in Europa andranno varate norme chiare sull’accesso e sull’uso delle informazioni personali.

La presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, in occasione della presentazione della strategia dell’Ue, su Twitter si è detta fiduciosa nella tecnologia: «L’Unione Europea deve essere capace di fare le sue scelte, basate sui propri valori e rispettando le proprie regole. Questo è quello che chiamo un’ Europa tecnologicamente sovrana».

Intelligenza artificiale

I sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, come per esempio il riconoscimento facciale, dovranno essere messi a disposizione della polizia e aiutare settori come quelli della salute e dei trasporti. Da Bruxelles il messaggio è chiaro: è importante sfruttare tutte le applicazioni dell’intelligenza artificiale a patto che siano regolate da un quadro normativo europeo. Per quanto riguarda i sistemi a basso rischio invece, sarà previsto un piano volontario di etichettatura. La Commissione ha spiegato poi che le autorità dovranno essere in grado di certificare i dati utilizzati dagli algoritmi, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare la non discriminazione.

Riconoscimento facciale

Nel White Paper presentato sul digitale, la Commissione ha sottolineato che l’uso del riconoscimento facciale, incluso tra i sistemi ad alto rischio, è tendenzialmente proibito e «ammesso solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, soggetti a garanzie e basati sul Diritto dell’Unione o nazionale». L’Ue intende avviare un ampio dibattito per chiarire quali circostanze eventuali potranno giustificare queste eccezioni.

Margrethe Vestager, Vicepresidente della Commissione con delega al digitale e alla concorrenza, si è così espressa sul suo profilo Twitter: «L’intelligenza artificiale non è buona o cattiva in sé: tutto dipende dal perché e da come viene usata. Consentiamo il miglior uso possibile e controlliamo i rischi che l’intelligenza artificiale può rappresentare per i nostri valori – nessun danno, nessuna discriminazione!».

L’obiettivo della Commissione per rafforzare l’intelligenza artificiale, è quello di attrarre investimenti pari a 20 miliardi di euro all’anno per il prossimo decennio.

Data economy

La Von Der Leyen ha parlato anche di data economy e delle potenzialità future di un settore che, secondo le stime della commissione, conta a oggi 5,7 milioni di lavoratori, un numero che continuerà a crescere nei prossimi anni. Da Bruxelles non intendono farsi sfuggire la crescita della data economy e il suo sviluppo: «Sappiamo che finora sulla data economy non ci siamo mossi abbastanza in fretta e che ora dobbiamo recuperare», le parole della presidente Von Der Leyen.

Nicolo Rubeis

Giornalista praticante con una forte passione per la politica, soprattutto se estera, per lo sport e per l'innovazione. Le sfide che attendono la nostra professione sono ardue ma la grande rivoluzione digitale ci impone riflessioni più ampie. Senza mai perdere di vista la qualità della scrittura e delle fonti.

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