«La Gran Bretagna dice addio al programma Erasmus». E’ questo il titolo shock rimbalzato su tutte le testate delle ultime ore, a seguito del voto sfavorevole della Camera dei comuni britannica all’emendamento proposto dal partito Liberal-Democratico di mantenere il programma anche dopo la Brexit.
Non è esattamente così. L’emendamento presentato dalle opposizioni, che chiedeva di fare il possibile per far rimanere il Paese nel programma, è stato sì bocciato con 344 voti contrari e 245 a favore, ma questo «non avrà alcuna conseguenza pratica» almeno fino alla fine del 2020. A fare chiarezza, la dichiarazione del sottosegretario per l’Università e la ricerca, Chris Skidmore che su Twitter spiega che il voto in questione non «impedisce al Regno Unito di partecipare all’ErasmusPlus». Aggiungendo che la Gran Bretagna intende continuare a dar valore agli scambi internazionali tra gli studenti. Inoltre va detto che all’Erasmus partecipano paesi non facenti parti dell’Unione Europea.
Last night’s vote- game playing by opposition parties- does not end or prevent the UK participating in @EUErasmusPlus after leaving the EU. We remain open to participation and this will be part of future negotiations with the EU- we highly value international student exchanges
— Chris Skidmore (@CSkidmoreUK) January 9, 2020
Il malinteso
«La Gran Bretagna dice addio all’Erasmus. Così hanno deciso Johnson e i suoi. Il sovranismo al potere nega ai giovani la possibilità di fare esperienze formative e allargare gli orizzonti. Rinchiudersi nei propri recinti non è la soluzione, ma il problema». La dichiarazione di Laura Boldrini è solo una delle numerose reazioni suscitate dal fraintendimento. Proteste sui social, attacchi a Boris Johnson e critiche al «sovranismo». Una vera e propria insurrezione del web dopo la notizia mal compresa. La situazione tuttavia è diversa. Come molti altri temi, anche il programma Erasmus sarà oggetto di trattative tra Gran Bretagna e Unione Europea.
Inoltre, l’articolo 137 dell’accordo bilaterale negoziato a ottobre, prevede la partecipazione del Regno Unito ai vari programmi europei contemplati dal bilancio pluriennale 2014-2020, compreso l’Erasmus+.
Cos’è l’Erasmus+?
Nato nel 1987, il progetto Erasmus+ è una delle maggiori iniziative europee dedicate ai giovani. All’interno del più ampio programma Erasmus, da oltre 30 anni offre ai ragazzi opportunità di lavoro ed esperienze di scambio co-finanziate dal budget europeo. Ad oggi ha coinvolto circa 10 milioni di persone e fino al 2020 avrà a disposizione 14,7 miliardi di euro da stanziare per la crescita, l’occupazione, l’equità sociale e l’integrazione.
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