Ucciso in un attentato l’ex premier del Giappone Shinzo Abe

L’ex primo ministro giapponese, Shinzo Abe, stava tenendo un discorso a un comizio elettorale a Nara, nel Giappone occidentale, quando è stato colpito alle spalle da due colpi da arma da fuoco, risultati letali. L’attentatore, identificato con il nome di Yamagami Tetsuya e secondo fonti governative citate dall’agenzia Kyodo membro delle Forze Armate del Giappone, è stato immediatamente immobilizzato dagli agenti di polizia presenti sul posto. 

Durante l’interrogatorio in prefettura l’attentatore ha dichiarato di non aver agito per motivi politici, ma perché “insoddisfatto del suo operato politico”. 

L’aggressione in mezzo alla folla 
Shinzo Abe un momento prima dell’attacco

Shinzo Abe è stato colpito al collo e al torace mentre era di spalle, con una pistola costruita in modo amatoriale. L’arma utilizzata dall’attentatore, secondo le immagini diffuse sul web, era cammuffata come una borsa a tracolla nera che nascondeva però due canne di pistola tenute insieme e avvolte da nastro isolante nero. La scelta di utilizzare un’arma rudimentale può essere spiegata dalla volontà di mimetizzare lo strumento per potersi avvicinare il più possibile al comizio, ma anche dalle lunghe e complesse procedure necessarie per ottenere un’arma da fuoco in Giappone. 

Secondo le dichiarazioni dei soccorritori Shinzo Abe sarebbe morto durante il trasporto d’urgenza in ospedale. Appena colpito l’ex primo ministro giapponese si è accasciato a terra, ma le sue condizioni di salute non sono state chiarite fino alle 17.03 (orario giapponese) quando i medici del Policlinico universitario di Nara, dove era stato ricoverato, hanno confermato la sua morte. 

Shinzo Abe, il primo ministro giapponese di più lungo corso

Sessantasette anni, alla guida del governo di Tokyo per due volte e fervido sostenitore dell’alleanza strategica con gli Stati Uniti, Shinzo Abe è stato il più giovane e anche più longevo primo ministro nella storia del Giappone. La prima carica come premier arrivò nel settembre 2006 fino settembre 2007 e la seconda volta fu dal 26 dicembre 2012 al 16 settembre 2020. 

Convinto nazionalista ed esponente della corrente più conservatrice del Partito Liberal Democratico (LDP) Shinzo Abe, nonostante gli scandali finanziari denunciati durante il suo governo (tra cui l’accusa di aver mal gestito i soldi delle pensioni di milioni di giapponesi), risollevò l’economia giapponese nel 2013 con la cosiddetta “Abenomics” la svolta economica di Abe, che prevedeva misure molto dure, a cominciare dall’aumento dell’inflazione e la svalutazione dello yen rispetto al dollaro e ad altre valute straniere.

L’alleanza con gli Stati Uniti d’America, che ha caratterizzato fortemente la sua linea politica, ha origine nel suo periodo di studi giovanili presso la University of Southern California di Los Angeles e l’ha portato in particolare ad appoggiare tutte le sanzioni delle Nazioni Unite nei confronti della Corea del Nord.

Le ultime dimissioni da premier, nell’agosto 2020, furono motivate ufficialmente da problemi di salute, ma Abe non aveva mai abbandonato l’idea di tornare alla guida del Paese.

Il comizio di Nara e il cordoglio del mondo politico 

Shinzo Abe si trovava a Nara, vicino Kyoto, per sostenere il candidato del suo partito in vista delle elezioni per il rinnovo della Camera alta in programma domenica 10 luglio. Tutte le maggiori cariche politiche mondiali hanno espresso il loro cordoglio per l’attentato a partire dal premier nipponico in carica Fumio Kishida che, in conferenza stampa, ha “condannato nel modo più fermo” un attacco “barbarico e malvagio” che “non può essere tollerato”.

Così anche il primo ministro britannico dimissionario, Boris Johnson, che si è detto “costernato e rattristato”, mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, lo ha definito “Un vero amico, strenuo difensore dell’ordine multilaterale e dei valori democratici”.

Questo il post di Twitter di Barack Obama, in cui ricorda il leader ucciso, con cui nel 2016 aveva visitato il “USS Arizona Memorial” di Pearl Harbor.

Maria Oberti

Mi interesso di social media, cinema e rivoluzioni culturali. La nostra società si evolve in modo frenetico e per me è importante tendere l'orecchio e lo sguardo alle sue conseguenze. Rivoluzioni tecnologiche, tendenze sociali e libertà individuali sono gli stimoli che sento di più.

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