Tunisi: attentato di due kamikaze all’ambasciata USA

L’orologio segnava le 11.20 della mattina del 6 marzo quando due kamikaze jihadisti su una moto, carica di esplosivo, si sono tolti la vita davanti ad una banca vicina all’Ambasciata Americana di Tunisi.
La sede diplomatica, ad una dozzina di km dal centro, non è stata eccessivamente danneggiata.

Secondo il Ministero dell’Interno Tunisino i due kamikaze avrebbero tentato di introdursi all’interno del perimetro dell’Ambasciata Americana fingendo di dover chiedere informazioni ma, riconosciuti dalle forze dell’ordine per precedenti di terrorismo – come riporta l’emittente tunisina Radio Mosaïque FM –  il loro tentativo sarebbe fallito.

Oltre ai due attentatori ha perso la vita anche il tenente Taoufik Missaoui, agente della sicurezza tunisina. I feriti invece sono cinque, di cui quattro agenti e un passante.
L’ultimo attentato terroristico rivendicato dall’Isis a Tunisi era avvenuto il 27 giugno 2019. Questo sembra dimostrare che il recente accaduto suggerisca legami tra Tunisi e la vicina Libia.

Il Presidente della Tunisia, Kaïs Saïed, in carica dal 23 ottobre 2019, ha scelto di schierarsi con Fayez al-Serraj, il Presidente libico, a fianco della Turchia e del Qatar.
L’esecutivo di Serraj, sostenuto diplomaticamente dall’ONU e, tiepidamente, anche dall’Italia, vede schierato dall’altra parte il Tenente Generale del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Khalifa Haftar, appoggiato invece militarmente da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e diplomaticamente da Egitto, Francia e Russia (anche se in modo meno esplicito). 

«Un’ipotesi è che l’attentato all’ambasciata fosse solo un atto dimostrativo, viste le elevate misure di sicurezza che difendono la sede diplomatica» ha riportato La Repubblica.
Secondo fonti tunisine un attentato era “nell’aria”: nei giorni scorsi il Foreign Office aveva emesso infatti un allarme per i cittadini britannici, segnalando la presenza di eventuali attacchi per interessi occidentali in Tunisia.

In seguito all’attacco le autorità tunisine hanno disposto la chiusura della scuola americana.

 

Vittoria Frontini

Ho delle voci in testa, così scrivo. Mezza romana e mezza milanese. Sono cresciuta tra set, teatri, musica e tanti libri: le mie continue fonti di energia. Dopo la laurea in Lettere Moderne ho cominciato a scrivere per MasterX. Ballo, viaggio e guardo i film di Walt Disney.

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