Trump: «presto in Italia per discutere un accordo sui dazi»

Donald Trump «ha accettato l’invito a venire presto in Italia». Così Giorgia Meloni, soprannominata “Trump whisperer” dalle testate americane, annuncia la visita del presidente degli Stati Uniti. «Troveremo un accordo sui dazi» promette. Questo è il risultato politico più importante raggiunto dal Presidente del Consiglio durante l’incontro del 17 maggio con il tycoon. E per raggiungerlo ha fatto affidamento sul suo rapporto personale con Trump e la sintonia politica.

L’incontro

Trump ha accolto Giorgia Meloni con il sorriso, definendola «un’amica». «Sta facendo un grande lavoro in Italia» ha dichiarato «Finché sarà lei il primo ministro, avremo una relazione fantastica con l’Italia».

Meloni ha spiegato più volte lo scopo di questo bilaterale, così come lo ha spiegato Ursula von der Leyen prima di partire per Washington: «Non sono venuta qui per trattare a nome dell’Europa». Il suo obbiettivo  «è di rendere l’occidente ancora grande». Ma all’interno dell’Unione Europea alcuni, come ad esempio il presidente francese Emmanuel Macron, sono ancora diffidenti verso l’iniziativa della Premier italiana.

L’accordo sui dazi

Trump verrà a Roma. Ha accettato l’invito della Premier italiana a discutere un accordo sui dazi che dice essere «sicuro al 100%». In quest’occasione potrebbero partecipare anche i vertici dell’Unione Europea. L’accordo includerebbe anche altri temi cari a Trump come l’energia e le spese per la difesa. Il punto di partenza rimangono i dazi, su sui il Presidente americano non cambia idea. «Ci stanno arricchendo» spiega. Ma, ha spiegato, l’accordo sarà molto ampio, comprendendo diversi impegni da parte europea. In particolare più acquisti di gas liquido americano e maggiori spese per la difesa, sia nazionale sia in ambito Nato. È proprio su quest’ultimo punto che Meloni ha promesso che l’Italia aumenterà fino al 2% le spese militari. Sull’energia invece la Premier ha annunciato che «l’Italia dovrà aumentare le importazioni energetiche, le imprese italiane investiranno 10 miliardi» negli Stati Uniti.

L’Ucraina

Uno dei passaggi più delicati dell’incontro è stato quello sulla guerra in Ucraina. La premier è stata diretta: «Sapete come la penso. L’ucraina è stata invasa e l’invasore si chiama Vladimir Putin». Ha poi aggiunto che ora «il momento di cercare insieme una via d’uscita». Trump ha mostrato un’apertura verso una possibile missione di pace europea. «Non ho nulla contro le missioni di pace – ha dichiarato – l’Italia prenderà la sua decisione». Con il sottinteso che gli Stati Uniti in ogni caso non contribuirebbero inviando le proprie truppe sul territorio ucraino. Il Presidente americano è poi passato ad attaccare Zelensky «ha agito malissimo, non sono proprio un suo fan» ha confessato, annunciando poi che l’accordo sullo sfruttamento delle terre rare in Ucraina è pronto. «Questione di dettagli» ha confermato il Segretario al Tesoro, Scott Bessent «dovremmo farcela per giovedì prossimo».

Le critiche dell’opposizione

La visita di Meloni a Washington è stata accolta con pareri contrastanti dalla politica italiana. Per il leader di Avs, Nicola Fratoianni, sembrava «più che la premier la cameriera al pranzo con Trump». Angelo Bonelli invece parla di «operazione esteticamente ben costruita», criticando la «serie di “sì” di Meloni: dall’aumento di importazioni energetiche che farà crescere le bollette degli italiani al 2% alle armi. Riferisca subito al Parlamento». Dal Movimento 5 stelle Giuseppe Conte commenta sarcastico: «Trump-Meloni 2 a 0. Più spese militari e più gas dagli Usa a caro prezzo per le tasche degli italiani. In compenso non ha ceduto pezzi del Colosseo».

Per i dem «è evidente – dice Debora Serracchiani – che hanno buoni rapporti personali e che sulla base di questo Trump verrà in Italia. Ma Meloni ha detto che gli imprenditori italiani sono pronti a investire 10 miliardi negli Usa e che importeremo più energia: cioè il gas liquido Usa, molto, ma più caro».

Gli alleati invece festeggiano. «Molto bene» esulta Matteo Salvini. «Le aperture di Trump – continua – fanno ben sperare nella direzione auspicata da Elon Musk al congresso della Lega sulla fine della guerra in Ucraina, sul contrasto all’immigrazione clandestina, l’azzeramento delle politiche woke, gender e pseudo green». Per il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, il governo «lavora per un rilancio concreto dei rapporti con Washington. Il tema dei dazi va affrontato con impegno ma senza panico». Il governo «continuerà a difendere la sua visione dei rapporti tra Ue e Usa, alleati fondamentali in commercio, energia, sicurezza».

Chiara Brunello

Classe 2002. Sono laureata in comunicazione, media e pubblicità all'Università Iulm. Mi interesso di politica interna ed estera.

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