Tribunale in Bangladesh condanna a 2 anni di carcere deputata britannica

«L’esito di questo tribunale farsa è tanto prevedibile quanto ingiustificato». A dirlo è la deputata laburista britannica Tulip Siddiq, condannata in contumacia il primo dicembre a due anni di carcere da un tribunale del Bangladesh. Le accuse sono di aver usato i suoi rapporti con Sheikh Hasina, sua zia ed ex prima ministra del Bangladesh, per far ottenere appezzamenti di terra alla madre, al fratello e alla sorella vicino alla capitale Dacca.

Le probabilità che Siddiq sconti la pena sono molto improbabili. Lo stesso partito laburista la difende, dichiarando di non riconoscere la sentenza per corruzione nei confronti di Siddiq. Innanzitutto le è stata negata l’opportunità di un giusto processo. Inoltre, Il Regno Unito non ha un trattato di estradizione con il Bangladesh.

La difesa della deputata laburista

In sua difesa Tulip Siddiq aveva negato le accuse, sostenendo che erano false. Inoltre, nonostante avesse affermato sia di non aver mai posseduto la cittadinanza bengalese e di non aver mai pagato lì le tasse, è stata comunque processata come una cittadina del luogo.

Durante il processo, il pubblico ministero Khan Mohammed Mainul Hasan ha affermato che Siddiq aveva chiamato e inviato messaggi ai principali collaboratori dell’ufficio di Hasina. E si era recato personalmente a Dacca, per assicurarsi che i terreni venissero dati ai membri della sua famiglia. I pubblici ministeri, però, non hanno mai presentato le prove di questi messaggi, affermando che i resoconti delle comunicazioni della parlamentare laburista provenivano da due testimoni, che all’epoca lavoravano come funzionari nella residenza del primo ministro. Riguardo le foto che la vedono assieme ad Hasina durante il suo mandato, la deputata ha dichiarato che le sue visite erano a scopo personale.

Dopo il verdetto, Siddiq ha dichiarato che la sentenza venisse accolta con il «disprezzo che merita». Ha aggiunto: «l’intero processo è stata una farsa dall’inizio alla fine».

La reazione del suo partito

Anche il Partito Laburista si oppone a questa sentenza, ritenendo Siddiq vittima di un processo legale ingiusto, oltreché a non essere mai stata informata dei dettagli delle accuse a suo carico. «Chiunque sia accusato di qualcosa dovrebbe sempre avere il diritto di presentare ricorsi legali quando vengono mosse accuse contro di lui. Dato che ciò non è avvenuto in questo caso, non possiamo riconoscere questa sentenza», così dichiara un portavoce del Partito Laburista.

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