Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa, è stata accusata di continuare ad abitare in un appartamento a Roma che le era stato assegnato quando era al governo, ma che ora non le spetterebbe più. A rivelarlo in un’inchiesta il quotidiano Il Corriere della Sera. L’appartamento, vicino a San Giovanni in Laterano, è abitato da Trenta e dal marito dallo scorso aprile. Alla fine del suo mandato, l’ex ministro ha chiesto che la casa fosse assegnato al marito Claudio Passarelli, capitano maggiore dell’Esercito. Il Corriere della Sera ha specificato che il suo grado non rientra tra quelli che possono ottenere un alloggio di primo livello come quello occupato.
Trenta possiede una casa anche al Pigneto, un quartiere di Roma a est del centro. E per questo motivo, normalmente, ai ministri che vivono già a Roma non ne viene assegnata una di servizio. L’ex ministro ha spiegato che c’erano dei problemi di sicurezza e che quindi era necessario averne un’altra dove incontrare le persone in totale sicurezza e riservatezza.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha invitato Elisabetta Trenta a lasciare casa. Trenta ha risposto in un’intervista al Corriere dicendo che «ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente». Di Maio ha di nuovo precisato che «la ministra Trenta ha smesso di fare la ministra circa due mesi fa, aveva tre mesi per lasciare quella casa ed è bene che la lasci. Poi se il marito ufficiale dell’Esercito ha diritto all’alloggio può fare una domanda e sono sicuro che ne avrà diritto, quindi potrà accedere all’alloggio come tutti gli altri ufficiali dell’Esercito».