La paralisi del turismo: travel blogger in lockdown

La paralisi del turismo: travel blogger in lockdown

Il desiderio di trascorrere un mese in Vietnam per scrivere di mercati galleggianti e distese infinite di risaie. Poi l’arrivo dell’emergenza sanitaria, i voli cancellati e la necessità di spostarsi in Thailandia per contattare di persona gli uffici della compagnia aerea. L’ultima volta che Diana Bancale (@inviaggiodasola) è salita su un aereo non è stata come le precedenti. La travel blogger ha dovuto soggiornare due settimane in Thailandia prima di rientrare in Italia. Da Bangkok è riuscita poi a raggiungere Parma, prendendo un volo fino a Zurigo e passando da Milano.

Non meno rocambolesca è l’esperienza dell’ideatore del blog  Vologratis.org, Andrea Petroni: «Il 22 febbraio sono tornato da un viaggio ai Caraibi insieme a mia moglie e a mio figlio di 9 mesi, esattamente due giorni dopo la scoperta del primo caso di coronavirus in Italia».

Oltre alla paura per il contagio, i mesi di lockdown hanno rivoluzionato la quotidianità di entrambi. Da esplorare angoli remoti dei cinque continenti a contare il passare delle ore all’interno delle quattro mura domestiche.

Diana Bancale, @inviaggiodasola

Con il Coronavirus cambiano anche le mete turistiche. Per gli italiani i viaggi si accorciano fino a diventare fughe all’interno della propria regione. Al momento, superare i confini dello stivale sembra essere una chimera lontana. Così anche il lavoro dei travel blogger si modifica, conformandosi alle decisioni prese dal governo.

«Ho cercato di ottimizzare ogni momento che avevo a disposizione, mi sono creata una routine del mattino con un po’ di sport, meditazione e visualizzazione degli obiettivi che voglio raggiungere», racconta Diana.
«Oltre a scrivere un nuovo libro, ho anche studiato tanto perché in questa professione l’aggiornamento è fondamentale», aggiunge Andrea.

Nicolò Balini, alias Human Safari e uno degli youtuber più seguiti di Italia, vive nella provincia di Bergamo, una delle zone maggiormente colpite dal Coronavirus. Nelle sue giornate continua a produrre video da casa. La tragedia ha avuto un forte impatto sulla sua comunità: «Abbiamo fatto il possibile per viverla serenamente, io cerco di uscire nei limiti consentiti ogni volta che posso – assicura –Adesso sono contento di essere vicino ad amici e famiglia. Però mi piacerebbe tornare a portare in viaggio i miei iscritti con un bel road trip», confessa.

Nicolò Balini
Nicolò Balini, @humansafari

Nelle parole dei tre travel blogger traspare un filo di nostalgia. Volare è per loro un lavoro, oltre che una grande passione. «La malinconia per il viaggio sta iniziando a farsi sentire –ammette Diana – questo è il periodo in cui arrivano la maggior parte delle proposte lavorative perché si va incontro all’estate, quindi le strutture si preparano al turismo». Anche per Andrea non è facile: «Mi manca l’adrenalina dei giorni che precedono la partenza, l’attesa in aeroporto, il relax in volo, lo stupore nei luoghi nuovi che visito, il contatto con le persone che in viaggio da estranee diventano subito amiche».

La mancanza del contatto umano non spaventa Diana, che del viaggio da sola ha fatto la propria forza. «Quando ho iniziato eravamo solo in due a trattare dei viaggi in solitaria. Ogni volta che raccontavo le mie esperienze suscitavo curiosità. Così ho aperto un blog». Nel prossimo futuro il turismo dovrà fare i conti con il distanziamento sociale, ed è probabile che in molti decidano di cimentarsi in questo tipo di avventura: «I viaggi in solitaria sono in crescita. Presumibilmente a causa della pandemia le persone inizieranno a spostarsi da sole, magari sarà una fortuna per il mio settore».

Ma in un mondo caratterizzato dalla difficoltà nel viaggiare viene lecito chiedersi come si trasformerà la figura del travel blogger. Secondo la mente di “Inviaggiodasola”: «il mio lavoro cambierà nella misura in cui cambierà il turismo, ma noi continueremo a raccontare con i nostri occhi, con il nostro cuore e con la nostra penna ciò che vediamo e viviamo. Parleremo quindi di cose diverse, magari di un turismo più vicino a casa e principalmente all’aria aperta, ma lo faremo come prima».

Andrea Petroni
Andrea Petroni, @vologratis

La ripresa del turismo dovrà necessariamente passare dalla promozione dei blogger, come ricorda Andrea: «Nei prossimi mesi le aziende e le destinazioni avranno bisogno di noi per comunicare con il potenziale viaggiatore ispirando in lui fiducia». L’impossibilità a muoversi potrebbe essere un’occasione per scoprire nuovi luoghi, magari in Italia: «Io sto curando un libro proprio sui borghi italiani» spiega. C’è poi chi preferisce luoghi meno frequentati, come Nicolò: «Le mete dove si può rimanere isolati sono le mie preferite, specie la montagna, che ho sempre preferito alle spiagge affollate». Per Diana, invece, un viaggio itinerante potrebbe essere la soluzione: «L’idea è quella di fare un tour della Sicilia in camper. In questo modo si possono mantenere le distanze, è un posto dove dormi solo tu, cucina e bagno sono privati».

Anche gli ambasciatori dei viaggi della rete hanno però dovuto fare i conti con i danni causati dalla paralisi del turismo: «I blog di viaggi hanno subito un calo di lettori per almeno un buon 80%, io sono passato dai 500.000 utenti unici mensili a circa 100.000» racconta Andrea.

Se infatti per gli esercenti turistici il governo ha previsto una certa quantità di aiuti, la professione dei travel blogger ricade in quella platea di mestieri per la quale non sono previste tutele specifiche. Il problema, come spiega Diana, sta a monte: «Noi non esistiamo come categoria professionale, siamo una delle tante figure di freelance. Ci sono alcune associazioni a cui facciamo riferimento, ma non sono riconosciute, quindi non posso dire di sentirmi tutelata sotto questo punto di vista».

Il lockdown e le incertezze riguardo il futuro non sono riusciti comunque a frenare il loro ottimismo. Per Nicolò questo è stato «un periodo positivo, ci sarà tempo per esplorare il mondo». Un grido al quale si accodano anche Andrea e Diana. Perché presto «torneremo a viaggiare».

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