Per la prima volta nella storia è stato trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato su un uomo. L’operazione, durata otto ore, si è svolta in America, nello stato del Maryland. «O morire o fare questo trapianto. Voglio vivere. So che è un salto nel vuoto, ma è la mia ultima scelta», ha riferito il paziente, il 57enne David Bennett Sr., affetto da una grave malattia cardiaca, un’aritmia che metteva a rischio la sua vita.
«Funziona e sembra normale», ha affermato il dottor Bartley Griffith, autore dell’intervento, che però, con cautela, aggiunge: «non sappiamo cosa succederà domani, non è mai stato fatto prima».
I rischi dell’operazione
La Food and Drug Administration, ente governativo Usa che regolamenta prodotti alimentari e farmaceutici, ha autorizzato il trapianto l’ultimo giorno dell’anno, attraverso il protocollo d’urgenza expanded access. Tale protocollo viene seguito quando la procedura sperimentale è l’unica opzione disponibile per un paziente che altrimenti rischia la vita.
Prima di dare il consenso al trapianto, Bennett, ricoverato sei settimane prima, è stato informato del pericolo e dei possibili rischi. Il cuore del maiale geneticamente modificato è stato fornito da un’azienda di medicina rigenerativa con sede in Virginia. La mattina dell’intervento è stato inserito prima in un dispositivo per mantenerlo inalterato e poi nel corpo di Bennett. Insieme ai farmaci anti-rigetto, i medici hanno anche utilizzato un composto sperimentale che dovrà aiutare il corpo a non espellere l’organo di suino.
I progressi della ricerca e le potenzialità dell’intervento
Nel 2021 più di 41 mila americani hanno ricevuto un organo trapiantato, nella maggior parte dei casi un rene. Questi i dati forniti dalla United Network for Organ Sharing, organizzazione non profit che coordina gli sforzi nazionali per procurare organi.
Ma mentre la lista si allunga di giorno in giorno, gli organi disponibili sono pochi, al punto che circa dieci persone in attesa muoiono quotidianamente. In questo senso, grandi passi avanti sono stati fatti dalla ricerca nell’ultimo decennio, grazie alle nuove tecnologie di clonazione genetica ora a disposizione. L’operazione cui si è sottoposto Bennett è una novità assoluta in campo medico, che in futuro potrebbe cambiare le prospettive di vita di migliaia di malati.