«Siamo partiti quattro o cinque giorni fa da Sfax. Eravamo in quarantacinque. Tre giorni fa, pioggia, vento e la barca è affondata. Tutti siamo finiti in mare. Vicino a me sono rimasti due ragazzi. Poi dopo due giorni non li ho più visti. Il mare li ha allontanati». Queste sono state le parole di Yasmine, la bambina di undici anni proveniente dalla Sierra Leone, sopravvissuta al naufragio nel Mediterraneo di quattro giorni fa.
Naufragio e salvataggio
L’imbarcazione in metallo, salpata domenica 8 dicembre da Sfax, in Tunisia, si è rovesciata per effetto di «onde alte 3,4 metri e vento a ventitré nodi» – hanno detto i soccorritori della ong Compass collective – ed è affondata a pochi chilometri dalla costa. «Quando è affondata, siamo finiti tutti in mare», ha raccontato la bambina. «In un primo momento c’erano due ragazzi vicini a me, ma dopo due giorni non li ho più visti: il mare li ha portati via».
La piccola è stata recuperata in mare attorno alle 3.20 di lunedì 9 dicembre dagli operatori del veliero Ong Trotamar III, che era in zona per un altro intervento. I soccorritori hanno sentito delle grida nell’oscurità e hanno individuato la bambina tra le onde.
Secondo le testimonianze dell’equipaggio, la piccola indossava un giubbotto di salvataggio e si teneva a galla grazie a due camere d’aria. L’hanno quindi tratta in salvo al molo commerciale di Lampedusa. La bambina era ipotermica e non mangiava né beveva da diverse ore. Era sotto choc ma vigile.
«Buone condizioni di salute»
Nel poliambulatorio di Lampedusa, Yasmine ha incontrato Francesca Saccomandi, volontaria di Mediterranean Hope. «Era tranquilla. Mi aspettavo di trovarla molto più spaventata, ma è solamente stanchissima», ha detto Saccomandi. «Le ho lasciato un piccolo kit che doniamo ai minori che giungono sull’isola: uno zainetto di tela con all’interno un album da colorare e dei colori. Mi ha ringraziato».
Poi la bambina è stata portata nell’hotspot dell’isola, dove si è addormentata. «Le sue condizioni di salute sono buone», ha rassicurato il medico Francesco D’Arca. Al miracolo del salvataggio si è aggiunto quindi il miracolo della salute.