
Warren Buffett lascia il timone di Berkshire Hathaway, la holding dal fatturato miliardario che guida da sessant’anni a questa parte. Imprenditore visionario, l’Oracolo di Omaha si ritira alla veneranda età di 94 anni. Successore designato alla guida della Berkshire è l’attuale vicepresidente, Greg Abel, mentre Buffett conserverà la presidenza.
La carriera di Buffett
Anche il quinto uomo più ricco del mondo può avere bisogno di fermarsi. Warren Buffett, forse l’imprenditore di maggiore successo nella storia, ha deciso di ritirarsi. Mito della finanza, la sua precocità è leggendaria: a soli 11 comprò le prime azioni, imparando ben presto il valore della pazienza e dell’attesa negli investimenti.
Ma Buffett fu un pioniere anche per il mondo della finanza in cui si muoveva: dopo la laurea, infatti, iniziò a lavorare per la società newyorkese Graham-Newman Corp., il primo hedge fund della storia. Finita quest’esperienza, Buffett tornò a Omaha per mettersi in proprio, conscio delle sue capacità.
La sua strategia, oggi come allora, si basa sulla pratica del value investing, cioè sull’investimento in titoli sottovalutati dal mercato, che vengono poi mantenuti per lunghissimo tempo. In questo modo acquisisce importanti quote di enormi società, tra cui Disney, Coca-Cola e McDonald’s. Negli anni Sessanta il suo nome si lega a una società tessile, la Berkshire Hathaway, che di lì a poco si sposterà nel settore assicurativo, accrescendo in maniera esponenziale il suo valore.
Cambio al vertice

Alla guida della Berkshire, Buffett ha diversificato i propri investimenti, spesso sorprendendo i mercati con previsioni esatte e lungimiranti. Già qualche anno fa, però, aveva cominciato a valutare il ritiro, designando come erede il vicepresidente Greg Abel. Pochi giorni fa, l’annuncio definitivo: «È giunto il momento in cui Greg dovrebbe diventare amministratore delegato dell’azienda a fine anno e voglio convincere subito i dirigenti e ottenere questa raccomandazione», ha dichiarato.
Chi è Greg Abel
Greg Abel è canadese e fra un mese compirà 63 anni. Attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente della Berkshire Hathaway, con delega alle attività non assicurative. L’incontro con Buffett avvenne alla fine degli anni Novanta: da lì fu un’ascesa per Abel, che a partire dal 2018, anno del suo ingresso nel consiglio d’amministrazione della Berkshire, fu indicato come uno dei possibili successori di Buffett, anche per ragioni anagrafiche. Adesso è ufficiale e manca davvero poco: per la fine del 2025 Abel sarà il nuovo amministratore delegato, mentre Buffett manterrà la carica di presidente.
Il rapporto di Buffett con l’editoria
Tra i vari settori in cui Buffett ha investito tramite la holding Berkshire Hathaway c’è anche quello dell’editoria. A partire dalla fine degli anni Settanta, l’imprenditore ha acquisito la proprietà di numerose testate locali, tra cui The Omaha World-Herald, quotidiano della città natale di Buffett.
Ma i movimenti più importanti sono stati quelli relativi ad uno dei giornali più letti del mondo, il Washington Post, su cui Buffett ha posato gli occhi per la prima volta nel 1973, acquisendo via via sempre più quote. Nel 2013 avviene il distacco: Buffett vende la sua parte del Washington Post, ricavandoci guadagni per un miliardo di dollari, secondo lo schema più classico dei suoi investimenti a lungo termine. L’acquirente è un altro miliardario: il patron di Amazon, Jeff Bezos, tuttora proprietario.
Negli ultimi anni l’approccio di Buffett al settore dell’editoria è cambiato, rivelando forse un scetticismo dell’imprenditore nella sopravvivenza del giornale cartaceo tradizionale. Non significherà una perdita della fiducia nell’informazione, ma potrebbe rappresentare la necessità di esporsi sempre meno su un medium in calo di vendite. Solo il tempo ci dirà se anche questa volta l’Oracolo di Omaha ci ha visto giusto.