Il 15 novembre 2023 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato il suo omologo cinese Xi Jinping in California. Il vertice è avvenuto a un anno di distanza dall’ultimo. Quattro ore di intense discussioni nel rilassato contesto della villa di Woodside, tra ulivi, melograni e specchi d’acqua.
Diversi gli accordi raggiunti e molte le tensioni riconfermate. Ecco di cosa hanno parlato i due uomini più potenti del mondo.
Biden: «Progressi, ma Xi rimane un dittatore»
Al termine del vertice, Biden ha definito la discussione «candida e costruttiva», sottolineando i progressi raggiunti, ad esempio sull’accordo sul Fentanyl e la riapertura dei canali militari di comunicazione. Ma si sono anche accese delle polemiche. Rispondendo ad una domanda in conferenza stampa, il presidente americano ha ribadito di considerare Xi «un dittatore», gestendo un Paese «totalmente diverso» dagli Stati Uniti.
Qui il video della conferenza stampa del presidente Usa.
Blinken looked like he wanted to crawl into a hole when Biden said Xi is a dictator.
pic.twitter.com/HmbEJBalWy— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) November 16, 2023
L’accordo sulla lotta al traffico di Fentanyl
Uno dei risultati più concreti emersi dal vertice è la conferma dell’impegno della Cina a ridurre le esportazioni dei precursori chimici usati per produrre il Fentanyl, una droga sintetica che causa migliaia di morti ogni anno solo negli USA.
Xi avrebbe accettato di compiere passi significativi per bloccare questo traffico, un punto prioritario per Biden. Un accordo simile, ma meno definitivo, si era raggiunto in un altro incontro tra i due leader risalente al 2021. Ma al tempo la droga era meno nota e il problema non così evidente.
Sì alle comunicazioni militari, resta il nodo Taiwan
Biden ha elogiato la ripresa delle comunicazioni militari tra i due Paesi, interrotte a seguito delle forti tensioni in atto in Corea e a Taiwan. È stato deciso che il capo del Pentagono incontrerà a breve il suo omologo cinese, e che i comandanti militari potranno comunicare direttamente al telefono. Ciò aiuterà a prevenire incidenti e pericolose escalation.
Il punto di maggiore frizione tra i leader è stato Taiwan. Xi ha parlato di una «riunificazione pacifica» dell’isola con la Cina, ma ha anche accennato all’uso della forza. La Repubblica Popolare Cinese spera da decenni di riunificare Taiwan dopo il 1949. Anche per questo a febbraio di quest’anno Xi Jinping aveva dato ordine al suo esercito di essere pronto a invadere Taiwan «entro il 2027».