Venezuela, liberati 103 manifestanti anti-Maduro

Uno spiraglio di luce per il popolo venezuelano. Il governo ha deciso di liberare 103 persone, arrestate a causa delle proteste avvenute lo scorso 28 luglio contro i brogli elettorali delle elezioni presidenziali. «È un passo importante verso la pace nel nostro Paese. Continuiamo a lavorare insieme per un futuro migliore» ha affermato Diosdado Cabello, vicepresidente settoriale per la Sicurezza dei cittadini e la Pace.

Un’elezione contestata

A luglio il candidato del Partito Socialista Unito, Nicolàs Maduro, venne dichiarato vincitore delle elezioni e, di conseguenza, presidente del Venezuela. Secondo i dati pubblicati dal Consiglio elettorale nazionale, Maduro avrebbe sconfitto il candidato di Piattaforma Democratica Unita, Edmundo Gonzalez Urrutia, attestandosi al 52% dei voti. Risultato confermato dalla Corte Suprema, ma contestato dall’opposizione perché compromesso. Durante le elezioni venezuelane, le macchinette per il voto elettronico emettevano una ricevuta con cui si poteva constatare la preferenza indicata. Il governo, però, dopo la chiusura dei seggi, non pubblicò alcun documento che attestasse la veridicità delle percentuali e Maduro si limitò ad affermare: «Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno». I partiti di opposizione, quindi, raccolsero e caricarono online oltre l’80% delle ricevute, mostrando un risultato ben diverso. Il candidato Urrutia sarebbe stato il vero vincitore, con il 67% dei voti.

Il presidente del Venezuela, Nicolàs Maduro
Un popolo in protesta

Per opporsi ai brogli elettorali, migliaia di venezuelani anti-Maduro scesero nelle piazze delle città del Paese. Tra i manifestanti figurò anche María Corina Machado, la leader dell’opposizione alla quale fu impedito di candidarsi. Proprio mentre i sostenitori di Urrutia stavano facendo sentire il loro disprezzo, il governo Maduro iniziò a reprimere le contestazioni con la violenza. L’Ong Provea ha contato circa duemila arresti, almeno 24 persone uccise e migliaia di sfollati. Tra essi anche lo stesso Urrutia, il quale poi ha ottenuto asilo politico in Spagna. Ora Maduro ha concesso la liberazione dei suoi oppositori. Foro Penal e Observatorio Venezolano de Prisiones (OVP), associazioni venezuelane per i diritti umani, hanno confermato la scarcerazione di alcuni manifestanti. Questi si aggiungono ai 107 liberate un mese fa, arrestati per il medesimo motivo, per un bilancio di 328 liberazioni dall’estate scorsa.

A cura di Michela De Marchi Giusto

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